A Caivano, il coraggio di don Patriciello: la Messa di Natale non si celebra
2024-12-28
Autore: Francesco
In una notte che solitamente risuona di campane gioiose e di luci scintillanti, la vigilia di Natale del 2023 è stata contrassegnata dall'assenza di festeggiamenti nella chiesa di San Paolo Apostolo a Caivano. La parrocchia, guidata da don Maurizio Patriciello, non ha celebrato la tradizionale messa per la prima volta, una decisione che ha lasciato la comunità col cuore pesante.
Il sacerdote, sotto scorta a causa delle minacce da parte delle organizzazioni criminali, ha spiegato: "Temevo incidenti. Il mio dovere è proteggere tutti". Questo accade dopo l'operazione di sfratto di 36 famiglie, accusate di occupazione abusiva di case popolari in un'area che, per anni, è diventata il quartier generale della vendita di droga in Europa. Negli ultimi mesi, il quartiere ha vissuto un intenso processo di legalità, sostenuto anche dall'intervento del governo.
"La comunità sta soffrendo", ha confessato don Patriciello. "La frequenza in chiesa è diminuita drasticamente e i più colpiti sono i bambini, che non partecipano più né all'oratorio né al catechismo". Solo un anno fa, le celebrazioni natalizie erano festose, affollate di giovani e famiglie: una festa di speranza in contrapposizione a quest'atmosfera di tristezza.
In un video condiviso sui social, il sacerdote ha rimarcato il cambiamento: “Dovremmo tutti imparare a rispettarci e a vivere in pace, rimanendo lontani dalla criminalità e dall’inganno”. Quest'anno, la scelta di non decorare la chiesa con luci o alberi di Natale è un messaggio semplice ma potente: rispetto per chi ha sofferto in seguito agli sgomberi.
"Non c'è più il fiato dei delinquenti sul collo della gente", ha aggiunto, riferendosi alla rapida riduzione dei punti di spaccio nel quartiere. Ha espresso speranza per chi ha sbagliato, che possa rimettersi sulla retta via.
La situazione ha suscitato una forte risposta da parte delle istituzioni. Michele di Bari, il prefetto di Napoli, ha espresso sostegno a don Patriciello, riconoscendo che l'assenza della Messa di Natale porta a riflessioni profonde sulla distinzione tra bene e male. Ha sottolineato l'impegno delle autorità nel garantire un futuro dignitoso per Caivano.
Questo episodio non è solo la narrazione di una Messa non celebrata. È la testimonianza di una lotta continua contro la criminalità e le ingiustizie sociali. Il coraggio di don Patriciello e il dolore della comunità di Caivano ci ricordano che questa battaglia è appena iniziata e che la speranza di una rinascita è nelle mani di tutti.