Di recente, una testimonianza ha riflettuto la situazione tragica dei bambini nella Striscia di Gaza, dove oltre 444 giorni di conflitto hanno trasformato la loro esistenza in un incubo.

Mentre il resto del mondo si prepara a festeggiare il Natale con regali e gioia, questi piccoli innocenti si trovano a cercare avanzi di cibo marcio tra i rifiuti, lottando per la sopravvivenza.

Invece di alzare le mani per festeggiare, le alzano per proteggersi dai missili in volo, chiedendosi se mai potranno essere felici.

Se avessero la possibilità di scrivere a Babbo Natale, non chiederebbero giocattoli, ma solo di essere liberi dalla paura e di poter vivere.

Un desiderio semplice, ma impossibile in un contesto di guerra.

È urgente che il mondo volga lo sguardo verso questa realtà tragica e inizi a fare qualcosa per cambiare la vita di questi bambini, per restituirgli una speranza e un futuro migliore.