Salute

Addio a Modena: Il Dottor Fabrizio Starace e la Sfida della Salute Mentale

2025-01-02

Autore: Matteo

MODENA. Traslocare, affrontare la perdita di un partner e di un lavoro sono considerate, in psichiatria, le prime tre cause di disagio psichico. A spiegarlo è il Dottor Fabrizio Starace, 66 anni, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Modena, che durante le festività natalizie si preparava a un cambiamento significativo: il suo trasferimento in Piemonte, dove dal primo febbraio assumerà il ruolo di direttore della Psichiatria presso l’ASL Torino 5.

Chi è Fabrizio Starace? Dopo quindici anni a Modena, il noto psichiatra napoletano lascia la città per affrontare una nuova avventura lavorativa, portando con sé un'eredità di progetti significativi come lo Iesa, "Figli in penombra", il Budget di Salute e Màt. Dal 2016, Starace è anche presidente della Siep (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) e nel 2019 è stato nominato membro del Consiglio Superiore di Sanità, a testimonianza della sua influenza nel settore.

Il suo impegno non è passato inosservato: nel 2020 ha fatto parte del Comitato di esperti della Presidenza del Consiglio per la pianificazione della transizione post-pandemia. Il riconoscimento più alto, tuttavia, è arrivato nel 2021, quando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli ha conferito il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Dottor Starace, come si sente a lasciare Modena? «Il mio legame con Modena è profondo e la distanza non lo allenterà. Qui ho potuto lavorare a progetti che, in altre parti d'Italia, mi sarebbero costati una vita intera. I modenesi mi hanno sempre accolto con calore, e porterò per sempre con me questo affetto», afferma.

Durante il suo tempo in Emilia-Romagna, Starace ha visto crescere il dibattito sulla salute mentale, pur riconoscendo che in Italia c’è ancora molto da fare in termini di finanziamenti e supporto. «Nonostante i progressi, l'Italia rimane indietro rispetto ad altri Paesi europei. I tagli ai budget per la salute mentale post-pandemia sono paradossali, considerando l'aumento dei disturbi mentali causati da crisi multifattoriali come il Covid, le crisi belliche e le emergenze climatiche riconosciute a livello mondiale», aggiunge.

Màt, un progetto a cui è particolarmente legato, è nato per combattere lo stigma della malattia mentale. Starace spera che continui a crescere e si espanda anche in altre città. «L’iniziativa si basa sul principio che la partecipazione della comunità è vitale per affrontare questi temi. La risposta dei cittadini di Modena è sempre stata incredibile», commenta.

Infine, riflettendo su un episodio significativo della sua carriera, Starace racconta di un giovane paziente che ha affrontato comportamenti distruttivi. «Dopo anni di lavoro, la madre è venuta da noi in lacrime per ringraziarci: suo figlio aveva recentemente conseguito un titolo di studio e stava cercando lavoro. È stata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita professionale», conclude con visibile emozione. La sua partenza segna non solo la fine di un capitolo a Modena, ma anche l'inizio di una nuova era nella lotta contro le sfide della salute mentale in Italia.