
Albania: Nuove Misure per Combattere l'Immigrazione Irregolare con i Nuovi CPR
2025-03-24
Autore: Giovanni
Settimana cruciale per l'Albania, con l'arrivo di un decreto a Palazzo Chigi che prevede la trasformazione degli hotspot di Shengjin e Gjader in Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). Questa decisione mira a rimpatriare i clandestini già destinatari di un decreto di espulsione, mantenendo tuttavia le strutture nella loro funzione originale. Secondo il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, l'effetto deterrente di queste misure è aumentato, con un incremento del 35% dei rimpatri rispetto all'anno scorso. "Il rafforzamento del sistema di rimpatrio è fondamentale per garantire la sicurezza delle nostre città", ha dichiarato Piantedosi, sottolineando che un clandestino è responsabile di un numero di reati 50 volte superiore a quello di uno straniero regolare.
Già attualmente, ci sono due CPR dedicati alla valutazione delle domande d’asilo per migranti adulti in buona salute provenienti da "Paesi sicuri", che rendono necessario un processo accelerato di rimpatrio, anche se ostacolato da giurisprudenza complessa. Questa struttura esistente è già predisposta per la nuova funzione, senza necessità di modifiche sostanziali.
Il calo degli sbarchi è evidente, con un -17% nel 2024 rispetto all'anno precedente e una riduzione del 58% rispetto al 2023, che a sua volta ha visto un decremento del 37% rispetto al 2022. Presto l'Unione Europea fornirà una lista dei "Paesi sicuri", utile a supportare la decisione della Corte di Giustizia europea, la quale si pronuncerà quest'estate sui ricorsi italiani riguardanti i rimpatri.
"Il tema dei rimpatri è sempre più presente nel dibattito politico, non solo in Italia ma anche a livello internazionale", ha affermato Piantedosi. Anche la Gran Bretagna sembra ispirarsi al "modello Albania" per sviluppare soluzioni di rimpatrio per i migranti che attraversano illegalmente il Canale della Manica, spesso assistiti da bande di trafficanti. Le nuove misure inglesi potrebbero coinvolgere la creazione di hub di ritorno nei Balcani, non solo in Albania, ma anche in Serbia, Bosnia e Macedonia del Nord, Paesi disposti a collaborare nella gestione del flusso migratorio. Il premier britannico Keir Starmer ha proposto un progetto al suo governo, secondo fonti riportate da Times e Sky News, per esaminare queste soluzioni nuove e ambiziose.