Allarmante: oltre un terzo degli adulti in Italia è analfabeta funzionale!
2024-12-10
Autore: Marco
Un recente studio rivela che l'Italia si trova in una posizione preoccupante, con oltre un terzo degli adulti che si trova in una condizione di analfabetismo funzionale. Questo significa che nonostante sappiano leggere e scrivere, affrontano gravi difficoltà nella comprensione e nell'utilizzo delle informazioni. Il nostro paese è addirittura all'ultimo posto tra quelli industrializzati, con punteggi tra i quindici e i venti punti al di sotto della media OCSE nelle capacità di lettura e di problem solving.
L’indagine condotta nell’ambito della Survey of Adult Skills dell'OCSE evidenzia che l'Italia ha ottenuto un punteggio significativamente inferiore alla media internazionale di 260 punti, collocandosi al quartultimo posto, preceduta solo da Israele, Lituania, Polonia, Portogallo e Cile. Paesi come Finlandia, Giappone, Olanda, Norvegia e Svezia brillano al contrario per le loro eccellenti prestazioni in tutti e tre i domini valutati.
Situazione preoccupante al Sud
La situazione è particolarmente drammatica nel Sud Italia, dove i residenti mostrano punteggi nettamente inferiori rispetto alle medie nazionali. Al contrario, le persone del Nord e del Centro riescono a raggiungere risultati in linea con la media OCSE, con il Nord-Est che ottiene i risultati migliori in termini di comprensione e utilizzo dei numeri. Natale Forlani, presidente dell’INAPP, sottolinea l'importanza di investire nel recupero delle competenze nei territori del Mezzogiorno.
Un gap generazionale
L’età gioca un ruolo cruciale in queste statistiche. Gli individui di età compresa tra i 55 e i 65 anni mostrano competenze di gran lunga inferiori rispetto ai più giovani (16-24 anni). Le donne, inoltre, continuano a essere svantaggiate rispetto agli uomini nelle capacità di analisi e utilizzo di informazioni matematiche. I dati mostrano una media di 231 punti in problem solving, rispetto ai 251 punti della media OCSE, un risultato che pone l'Italia solo al di sopra di Lituania, Polonia e Cile.
Una rayo di speranza per i giovani
Tuttavia, esiste un lato positivo: i giovani adulti (16-24 anni) in Italia conseguono punteggi di competenza superiori rispetto al resto della popolazione, mostrando una capacità di numerazione migliore perfino rispetto ai giovani di 25-34 anni. Questo suggerisce una notevole perdita di competenze con l'aumentare dell'età, ma con una solida base iniziale tra i più giovani.
L’insufficienza nella literacy
Secondo il rapporto, il 35% degli adulti italiani risulta analfabeta funzionale nella literacy, una percentuale ben al di sopra della media OCSE del 26%. Questo significa che non comprendono o assimilano efficacemente le informazioni che leggono. Solo una minima parte della popolazione raggiunge punteggi elevati nelle capacità di lettura e comprensione.
Difficoltà in matematica
Simili difficoltà si riscontrano nel campo della matematica: il 35% degli adulti italiani presenta risultati sotto il livello 1, capaci solo di calcoli elementari. Gli 'high performers', che mostrano competenze avanzate (livelli 4 o 5), sono solo il 6% in Italia, ben al di sotto della media OCSE del 14%.
Investire nel futuro
L’investimento nell’istruzione emerge come fondamentale per colmare il divario di competenze. Gli adulti con istruzione terziaria hanno punteggi significativamente più alti rispetto a quelli con solo un diploma di scuola superiore. Tuttavia, solo il 20% delle persone tra i 25 e i 65 anni possiede una laurea, mentre il 38% ha un titolo di studio che non supera il diploma.
È ora di prendere coscienza della gravità della situazione e di agire concretamente per migliorare le competenze della nostra popolazione, investendo nei giovani e nelle aree più svantaggiate del Paese.