I presidenti delle Corti d'Appello di tutta Italia esprimono un forte allarme riguardo alla riforma sulla protezione internazionale. Con due decreti legge in fase di conversione, il governo riintroduce il reclamo davanti ai giudici di secondo grado e propone di attribuire loro anche la competenza sulle convalide dei provvedimenti di trattenimento per le persone che fanno richiesta di asilo nel nostro paese. Questo cambiamento legislativo è visto come un potenziale 'disastro annunciato' dagli esponenti di ben 26 distretti di Corte d'Appello.

In una lettera inviata nuovamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni, insieme ai presidenti di Camera e Senato, ai ministri della Giustizia e dell'Economia, e ad altri importanti rappresentanti delle istituzioni, i presidenti delle Corti avvertono che tali misure potrebbero compromettere seriamente gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e portare a un'ulteriore congestione dei tempi e degli arretrati dei processi. Le loro preoccupazioni riguardano in particolare il fatto che le nuove disposizioni verrebbero attuate in modo urgente, con risorse organiche invariate e senza un adeguato finanziamento.

Si stima che, se non verranno apportate modifiche significative alla riforma, il numero delle pratiche in attesa potrebbe raddoppiare, aggravando una situazione già critica. Gli esperti del settore avvertono che questa ondata di contenziosi legali potrebbe influenzare non solo l'efficienza del sistema giudiziario, ma anche la già fragile situazione dei rifugiati in Italia.

La comunità legale e i professionisti del settore si chiedono quale sarà il futuro della protezione internazionale nel paese e se l'Italia sarà in grado di gestire un flusso crescente di richieste di asilo, o se, al contrario, ci si troverà di fronte a un collasso del sistema. È il momento di agire, prima che sia troppo tardi!