Allerta nel settore automobilistico: "Serve sostegno per tre anni o ci saranno licenziamenti". A rischio 38mila posti di lavoro!
2024-12-11
Autore: Luca
Le aziende della filiera dell'automobile lanciano un episodio drammatico: senza un 'sostegno concreto e immediato', molte di esse non avranno altra scelta se non quella di procedere con licenziamenti. La crisi imminente per l'indotto è molto reale, e secondo l'ANFIA, sono fino a 45mila i posti di lavoro in pericolo. Il presidente della associazione, Roberto Vavassori, ha presentato questa grave situazione al governo, esprimendo la necessità di intervenire rapidamente.
La crisi di Stellantis e Volkswagen, un mix pericoloso
"Purtroppo - ha dichiarato Vavassori - i dati di produzione di Stellantis non stanno dando segnali positivi". Il governo aveva previsto che la produzione italiana di veicoli salisse a un milione di unità all'anno, ma la realtà è ben diversa. Con un’ulteriore complicazione, se Volkswagen decidesse di ridurre il personale di 15mila unità, il settore potrebbe perdere almeno 45mila posti nelle aziende fornitrici, incluse quelle italiane. Questi numeri, insieme alla transizione all'elettrico e all’adattamento necessario dei componenti, rischiano di compromettere la filiera automobilistica italiana.
Il futuro dell'industria automobilistica in Europa sembra sempre più incerto.
La produzione di veicoli in Europa, che nel 2019 era di 18 milioni di unità, non sarà mai più raggiunta. Inoltre, la capacità produttiva in eccesso è diventata una questione critica. I costruttori europei, di fronte alla crescente pressione della concorrenza cinese, stanno annunciando chiusure di stabilimenti, creando un clima di insicurezza tra i lavoratori.
Dati allarmanti sui posti a rischio
Uno studio congiunto di ANFIA e Alix Partners ha rivelato che, a causa della crisi aziendale e di una riduzione strutturale, ci sono già segnali preoccupanti per il futuro occupazionale, con impatti che si faranno sentire nei prossimi anni. Secondo le stime, 38mila posti di lavoro sono a rischio: 26mila a causa di riduzioni strutturali e 12mila per crisi aziendali. Tuttavia, questi dati potrebbero essere solo la punta dell'iceberg, dato che non comprendono le aziende produttrici di apparecchiature originali e l'impatto su settori collegati come logistica e manifatturiero. Si prevede che senza interventi decisivi, la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente nel prossimo futuro, richiedendo un'urgente azione governativa per salvaguardare l'occupazione e la competitività dell'industria automobilistica italiana.