Nazionale

Allerta Uragano Kirk: L'Italia Sotto Rischio? Scopri I Dettagli!

2024-10-08

Autore: Maria

L’uragano Kirk, attualmente nel cuore dell’Oceano Atlantico, si dirige verso l’Europa e suscita preoccupazioni a causa della sua potenza impressive. Con una classificazione di categoria 4 su una scala che raggiunge il massimo di 5, i suoi venti spirali superano i 230 chilometri orari.

Fortunatamente, sembra che Kirk non toccherà direttamente la terraferma. Tuttavia, le acque più fredde dell’Atlantico settentrionale dovrebbero ridurne l’intensità prima del suo arrivo. Nonostante ciò, il fatto che stia avanzando verso il Vecchio Continente rimane allarmante, con ripercussioni anche sul nostro paese.

Cosa Aspettarsi in Italia?

Le previsioni indicano che il Portogallo sarà il primo a essere colpito, seguito dal Golfo di Biscaglia, Francia, sud dell’Inghilterra, Belgio, Olanda e quindi Germania. L'Italia non sarà esente da questi effetti, subendo danni indiretti. Ci si aspetta un incremento delle precipitazioni e venti tempestosi superiori ai 120 km/h, imponendo l’allerta su specifiche aree.

Particolarmente esposte saranno le regioni della Liguria, Lombardia e Triveneto, dove si prevedono piogge abbondanti. Inoltre, il forte vento da sud porterà a un innalzamento delle temperature nel medio Adriatico e nel Meridione, con punte che potrebbero superare i 30°C.

Uragani nel Mediterraneo: Un Fenomeno Crescente

L’aumento delle temperature globali, registrato negli ultimi 150 anni, ha innescato una serie di eventi climatici estremi, anche nel nostro paese. Si stima che l’aumento medio delle temperature sia di almeno 1,5°C, con alcune città italiane che hanno visto innalzamenti di oltre 3°C negli ultimi decenni. Non sorprende, quindi, che il Mediterraneo stia sperimentando vari fenomeni atipici come le Marine Heat Waves, ovvero onde di calore marino.

Questa condizione di riscaldamento marino è alla base della formazione degli uragani. Le temperature più elevate del mare incrementano la quantità di vapore acqueo nell’aria, favorendo la formazione di nuvole e pioggia. Infatti, i cicloni tropicali tendono a perdere forza una volta che toccano terra, privandosi della fonte di energia rappresentata dal vapore.

Negli ultimi anni, anche l'Italia ha assistito a manifestazioni tipicamente tropicali, specialmente in autunno, quando il mare caldo ha interagito con le perturbazioni fredde atlantiche.

In media, gli uragani si verificano nel Mediterraneo una o due volte all’anno, ma le proiezioni indicano che un ulteriore innalzamento delle temperature globali potrebbe ridurre la frequenza di tali eventi, aumentando però la loro intensità.

Una scoperta recente da parte di ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari e di altri atenei ha portato al riconoscimento di un fenomeno nuovo e caratteristico: i Medicane, ovvero gli uragani mediterranei, che tendono a formarsi dopo un raffreddamento della superficie del mare. Con tali ricerche, l'allerta per eventi estremi potrebbe diventare sempre più precisa nel futuro.