Tecnologia

Apple nel mirino: Accuse di favoritismi da Trump sui dazi

2025-04-24

Autore: Alessandra

Scoppia lo scandalo delle esenzioni doganali

La senatrice del Massachusetts, Elizabeth Warren, ha lanciato un'allerta allarmante inviando una lettera ufficiale al CEO di Apple, Tim Cook. Secondo Warren, l’azienda californiana avrebbe ricevuto trattamenti di favore dalle esose tariffe doganali annunciate dall'amministrazione Trump, portando alla luce un presunto caso di "clientelismo tra grandi corporation e i vertici del potere".

Dazi che minacciano Apple

Ad aprile, il presidente Trump ha presentato un pacchetto dazionale contro le importazioni dalla Cina, con punte che toccano il 145%. Questa mossa avrebbe potuto devastare i profitti di Apple, che produce la maggior parte dei suoi dispositivi in Cina, compresi i suoi iconici iPhone e Apple Watch. Tuttavia, poco dopo, la Casa Bianca ha sorpreso tutti con esenzioni specifiche per categorie di prodotti elettronici, incluse quelle di Cupertino.

Il ruolo controverso di Tim Cook

Fonti riportano che Cook avrebbe avuto un ruolo attivo nel convincere l’amministrazione a modificare o alleggerire le nuove tassazioni che minacciavano la sua azienda. Questo approccio non è una novità, bensì si allinea a una pratica già vista durante il primo mandato di Trump, dove deroghe selettive sono state concesse a favore di enormi aziende tecnologiche.

Richiesta di trasparenza da parte di Warren

Nella lettera, la Warren esprime la sua preoccupazione per la "capacità delle grandi aziende di esercitare pressioni per ottenere esenzioni che non sono accessibili alle piccole imprese". Secondo la senatrice, i recenti sviluppi sollevano seri interrogativi sull'influenza esercitata dalle corporation per ricevere trattamenti privilegiati.

Legami inquietanti tra Tim Cook e l'amministrazione Trump

Warren sottolinea anche episodi chiave, come la presenza di Cook alla cerimonia di inaugurazione di Trump e la sua donazione di un milione di dollari al comitato di insediamento del presidente. Tali scelte lo allineano ad altri leader del settore tecnologico, portando a una crescente preoccupazione per la "corsa agli armamenti" delle grandi aziende nel cercare esenzioni e trattamenti speciali.

Silenzio da Cupertino

Apple, interpellata da Bloomberg, è rimasta in silenzio riguardo alla lettera di Warren, senza fornire commenti sulle accuse. Sebbene l'azienda sia attualmente al riparo da una crisi immediata della catena di approvvigionamento grazie alle esenzioni, le minacce di nuovi dazi sui prodotti elettronici a breve potrebbero rimettere tutto in discussione.

Il futuro di Apple e delle grandi aziende tecnologiche appeso a un filo

Le questioni sollevate da Warren evidenziano un problema più ampio: il legame tra le grandi aziende tecnologiche e il potere politico. Come queste corporation riescano a navigare e manipolare le politiche economiche ufficiali attraverso trattative riservate ai massimi livelli istituzionali è un tema che necessita di maggiore attenzione.