Nazionale

Assalto al portavalori a San Vincenzo: la banda scomparsa da 7 giorni e un bottino da 3 milioni. Il mistero dei rapinatori sardi si infittisce

2025-04-04

Autore: Alessandra

Ricerche in corso per l'assalto al portavalori

Proseguono le ricerche per lo spettacolare assalto al portavalori avvenuto a San Vincenzo lo scorso venerdì 28 marzo. Due furgoni portavalori, carichi di milioni di euro destinati al pagamento delle pensioni, sono stati attaccati da un commando di rapinatori ben organizzato composto da circa dieci uomini.

Nuove tracce e testimoni oculari

Secondo le ultime novità, è stata ritrovata una terza auto coinvolta nella fuga: una Volkswagen Tiguan rubata a un medico di Orbetello, costretto a vivere un momento drammatico quando i rapinatori hanno puntato un kalashnikov contro il finestrino della sua auto, intimandogli di scendere. Il bottino ammonta a circa 3 milioni di euro, e i testimoni parlano di spari ed esplosioni, con i vigilantes minacciati a fucile.

Indagini in corso

Le indagini sono in corso per identificare i responsabili dell'assalto. Tutte le auto utilizzate dai rapinatori sono state recuperate, ma gli investigatori continuano a cercare eventuali tracce lasciate dai banditi. Importante sarà l'accento sentito in un video del blitz, dove si sente un rapinatore esclamare «Tutti ci siamo? Ajò», suggerendo che i rapinatori possano essere originari della Sardegna. Su questo aspetto si stanno concentrando le ricerche, con particolare attenzione agli spostamenti tra la Toscana e l'isola negli ultimi mesi.

Innovazioni nella sorveglianza

Per migliorare la sorveglianza e la prevenzione, il prefetto Dionisi ha annunciato l'uso di droni per monitorare le aree a rischio. Questi strumenti, economici e altamente tecnologici, dovrebbero facilitare l'intervento delle forze di polizia, garantendo una risposta rapida e mirata alle minacce. "Prevenzione significa anticipare, non rincorrere", ha dichiarato Dionisi, sottolineando la necessità di collaborazione tra pubblico e privato per garantire una maggiore sicurezza nella provincia di Livorno.

Possibili connessioni con bande sarde

Roberta Saviano ha ulteriormente approfondito il tema, indicando che la banda responsabile dell'assalto potrebbe essere composta da rapinatori sardi. Secondo Saviano, i due principali gruppi coinvolti in questi tipi di crimine sarebbero quelli sardi e foggiani, in particolare da Cerignola e da organizzazioni provenienti da Sassari e Desulo. L’identità dei colpevoli e le loro connessioni rimangono un mistero, lasciando la comunità in uno stato di allerta.