Oggi, due razzi illuminanti sono stati lanciati, probabilmente dal mare, colpendo il cortile della residenza privata del primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, a Cesarea. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, poiché Netanyahu e la sua famiglia non erano presenti al momento dell'incidente. Questo attacco ha sollevato gravi preoccupazioni tra le autorità israeliane, con la polizia e lo Shin Bet (agenzia di sicurezza interna) che hanno qualificato l'evento come un 'grave incidente'.

Le reazioni dal mondo politico israeliano sono state immediate e forti. Il presidente Isaac Herzog ha condannato fermamente l'attacco, avvertendo di una 'pericolosa escalation' della violenza pubblica. Herzog ha aggiunto di aver discusso con il capo dello Shin Bet, sottolineando l'importanza di un'indagine rapida e accurata per identificare i responsabili di questo atto.

Questo non è il primo attacco contro la villa del primo ministro. Lo scorso ottobre, un drone era stato sparato verso la residenza, e anche in quel caso Netanyahu non si trovava lì. Netanyahu ha precedentemente accusato Hezbollah, che è alleato con l'Iran, di aver tentato di assassinare lui e sua moglie, promettendo che il gruppo sciita avrebbe 'pagato un prezzo elevato'. Tre giorni dopo, Hezbollah ha rivendicato l'attacco, dichiarando che l'operazione a Cesarea mirava a colpire il 'criminale di guerra Netanyahu'.

In risposta alle crescenti tensioni, Israele ha lanciato a settembre un'offensiva militare in Libano per contrastare Hezbollah nelle aree di confine del sud del Paese. Nel frattempo, gli abitanti delle zone del nord di Israele, che erano stati sfollati a causa dei razzi lanciati per oltre un anno, sono rimasti in attesa di un miglioramento della situazione. La crescente violenza nella regione si fa sentire, suscitando timori di un imminente conflitto più ampio. Cosa succederà ora? Gli esperti avvertono che la situazione può degenerare rapidamente. Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti!