In un tragico attacco armato avvenuto nella regione di Nahrin, nel nord est dell'Afghanistan, dieci persone hanno perso la vita mentre si trovavano all'interno di un tempio Sufi durante un rituale settimanale. L’episodio, riportato dal ministero dell’Interno afgano, è avvenuto giovedì sera, ma le circostanze rimangono avvolte nel mistero; attualmente, non si conosce l'identità degli aggressori. Secondo fonti anonime, i membri della comunità sufi si erano riuniti per pregare e sono stati trovati morti il giorno seguente da chi era arrivato per la preghiera del mattino.

Gli attacchi contro i sufi sono purtroppo una triste realtà in Afghanistan, dove questa corrente mistica dell'Islam è spesso bersaglio di violenze. I talebani, al potere dal 2021, perseguono i sufi in quanto rappresentano una visione dell'Islam che contrasta con la loro interpretazione rigorista e sunnita. I sufi, noti per le loro pratiche di amore e tolleranza, affrontano spopolamento e paura nei luoghi di culto.

Non è solo un attacco a un gruppo di credenti, ma un segnale inquietante sul deterioramento della sicurezza e della libertà religiosa nel paese. Le organizzazioni per i diritti umani stanno lanciando allarmi riguardo all'intensificarsi di queste violenze. È fondamentale che la comunità internazionale non volti le spalle agli appelli di aiuto e di protezione per queste comunità vulnerabili. Cosa ci riserverà il futuro? Questo attacco ci ricorda la fragilità della pace in una regione da sempre segnata da conflitti.