
Banco Bpm, l'Eba respinge il Danish Compromise per l'opa Anima: Un colpo duro per la banca milanese
2025-03-27
Autore: Giovanni
Dopo la BCE, anche l'EBA ha detto un categorico no a Banco Bpm in merito al Danish Compromise richiesto per l'opa su Anima.
Il responso dell'EBA
Banco Bpm aveva presentato un quesito all'EBA lo scorso febbraio chiedendo un chiarimento sul processo autorizzativo. Venerdì 21, la BCE ha rilasciato un parere negativo sul trattamento regolamentare richiesto dalla banca, un'informazione ufficializzata mercoledì 26.
Subito dopo, anche l'EBA ha deciso di non prendere posizione sul tema. In un documento diffuso giovedì 27 marzo, l'EBA ha dichiarato che la richiesta è stata rigettata poiché il tema sollevato superava l'ambito del questionario (Q&A) ricevuto, coinvolgendo aspetti che necessitano di una valutazione più ampia e approfondita.
Piazza Meda aveva sperato di applicare il Danish Compromise nell'operazione Anima, che sarebbe stata condotta tramite la controllata assicurativa Banco Bpm Vita, richiedendo così un’interpretazione del regolamento CRR alla BCE.
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Tuttavia, Francoforte ha espresso un'opinione contraria a quella della banca: secondo i supervisori, quando un gruppo acquisisce una società di asset management, la partecipazione deve essere consolidata e il goodwill deve essere dedotto dal capitale, senza i benefici del Danish Compromise.
In sostanza, il vantaggio del regolamento CRR è destinato alle società di assicurazione e non a quelle di asset management. Va evidenziato che non si tratta di una decisione della BCE, ma di un'interpretazione del regolamento CRR.
La posizione dell'EBA
L'EBA ha confermato di fatto la posizione espressa dalla BCE. Nel documento diffuso giovedì 27, si legge che lo strumento del questionario previsto dal testo unico è destinato a fornire spiegazioni e interpretazioni non vincolanti riguardo a domande relative all'applicazione pratica o all'implementazione delle norme legislative. Tuttavia, i questionari non possono affrontare temi che richiederebbero cambiamenti nella cornice regolamentare esistente.
Non si può escludere che, alla fine del processo, Banco Bpm decida di fare ricorso contro gli orientamenti espressi da Francoforte. Nel frattempo, è probabile che l'istituto milanese continui con l'opa su Anima. Alcuni analisti prevedono anche che la banca possa annunciare azioni di management per recuperare il miliardo di euro di dividendi extra che sono sfumati a causa del rigetto da parte della BCE.
Cosa succede ora?
Con questa inaspettata decisione, gli investitori si chiedono quali saranno i prossimi passi di Banco Bpm e come questa situazione influenzerà l'andamento del mercato. La strategia della banca potrebbe subire dei cambiamenti significativi, e gli occhi sono puntati sulle possibili azioni future che potrebbero mitigare l'impatto di questo rifiuto. Rimane alta l'attesa per un annuncio ufficiale da parte della banca.