Bimbo di 4 anni lasciato senza cibo a scuola: un caso scandaloso che smuove la comunità
2024-11-13
Autore: Giulia
SULMONA – La triste storia di Roberto (nome di fantasia), un bambino di soli 4 anni, ha scosso la comunità locale. Lunedì scorso, durante la mensa scolastica, Roberto si è ritrovato senza il suo piatto, mentre i compagni gustavano il loro pranzo. Il suo desiderio di un pasto caldo e sostanzioso, in particolare una fetta di prosciutto cotto, è rimasto infranto. La ragione, come rivelato dal padre, è un debito della mensa di appena 8 euro e 97 centesimi, un importo che, in una situazione così delicata, sembra ridicolo.
UN MOMENTO DI CRISI
Il padre, un insegnante, è stato chiamato a scuola in preda all'agitazione quando ha ricevuto la notifica che il credito del conto mensa era esaurito. «Non ho ricevuto alcun avviso tramite sms, come promesso dal Comune», ha spiegato, evidenziando un malfunzionamento nel sistema di comunicazione. Ma la situazione si è aggravata quando alla domanda per un sostituto del pasto giunto dalle porzioni degli amici Roberto ha ricevuto solamente una mezza porzione di gnocchi, senza alcun secondo piatto o parte del suo pranzo preferito.
UN DEBITO CHE FA RIFLETTERE
Il Comune, governato da un'amministrazione di centrosinistra, ha cercato di giustificare il suo operato, sottolineando che il sistema è stato implementato per evitare lo spreco di cibo e garantire la correttezza dei pasti erogati. Tuttavia, impressionante è il fatto che, l'anno scorso, l'amministrazione ha dovuto coprire un debito di oltre 11.000 euro per pasti non pagati. La tentazione di adottare una linea intransigente ha portato a questa scelta drastica, lasciando un bambino senza cibo. È stato inoltre comunicato che i bimbi con il conto in rosso, anche per piccole somme, non possono ricevere cibo.
LA REAZIONE DELLA COMUNITÀ
Il sindaco Gianfranco Di Piero ha ricevuto critiche durissime, con molti cittadini indignati per la rigidità delle politiche in materia di mensa scolastica. La consigliera di opposizione, Teresa Nannarone, ha sollevato interrogativi inquietanti: «Quali motivi potrebbero giustificare la negazione di un pasto a un bambino? I genitori, presi dalle corse quotidiane, possono dimenticarsi di ricaricare il credito, ma è davvero normale lasciare un piccolo senza cibo anche se si trovano in difficoltà economiche temporanee?».
La vicenda di Roberto è solamente l'ultimo esempio di come le politiche rigide possono avere ripercussioni devastanti sulla vita dei più vulnerabili. Questo fatto, che aveva tutte le premesse per rimanere un incidente isolato, ha acceso un dibattito acceso sulla responsabilità sociale delle amministrazioni e sul dovere di garantire alimenti ai bambini, indipendentemente dalle condizioni economiche delle loro famiglie. L'intera comunità si interroga ora: è possibile che a causa di un debito di pochi euro, un bambino possa essere privato di un diritto fondamentale come il cibo? È ora di agire: è tempo di un cambiamento.