Il tanto atteso Bonus Natale, da 100 euro, sarà finalmente accreditato per circa 4,6 milioni di lavoratori dipendenti con la tredicesima. Si tratta di un aiuto concreto per sostenere le famiglie in vista delle spese festive, ma attenzione: ci sono requisiti ben precisi da rispettare.

Ma quando e come dovrà essere restituito? Inizialmente, il Bonus era previsto per gennaio ed era per questo soprannominato il Bonus Befana. Tuttavia, il Governo Meloni ha deciso di anticiparlo ai mesi di novembre e dicembre. Un'ottima notizia, ma che comporta alcuni rischi.

Chi può ricevere il Bonus Natale?

Il bonus è destinato solo a coloro che hanno un reddito annuale che si attesta tra gli 8.501 e i 28.000 euro. Se un lavoratore supera questo limite con lo stipendio di dicembre, il bonus di 100 euro dovrà essere restituito, poiché non sussistevano i requisiti necessari al momento dell'erogazione.

In fase di conguaglio fiscale, i datori di lavoro sono tenuti a monitorare il reddito dei propri dipendenti e, qualora le condizioni non siano più rispettate, saranno obbligati a recuperare la somma erogata. Questo significa che i lavoratori privati in prossimità della soglia dei 28.000 euro rischiano di vedersi sottrarre il bonus di Natale dal compenso di dicembre, che verrà pagato a gennaio.

Per i dipendenti pubblici che ricevono il bonus tramite NoiPA, il recupero, se necessario, avverrà a febbraio. Così, potrebbe sembrare una bella sorpresa, ma può trasformarsi in un incubo se non si è attenti!

Quali sono gli altri requisiti?

Oltre al limite di reddito, è fondamentale avere almeno un figlio a carico. In una novità positiva, il requisito del coniuge a carico è stato eliminato, permettendo così alle coppie conviventi non dichiarate di accedere a un bonus totale di 200 euro anziché solo 100.

Quindi, preparati a festeggiare il Natale con un extra in tasca, ma ricorda di controllare il tuo reddito! Non farti sorprendere – è meglio essere informati piuttosto che dover restituire quanto ricevuto.