Il 6 settembre 2022, la salute della regina Elisabetta II stava visibilmente peggiorando. Due giorni dopo, purtroppo, il mondo intero si è risvegliato con la triste notizia della sua morte, avvenuta nel castello di Balmoral. In un memoir appena pubblicato, Boris Johnson ha fatto delle rivelazioni scioccanti riguardanti la malattia della sovrana. Secondo l'ex primo ministro del Regno Unito, la regina soffriva di una forma di cancro alle ossa e questi dettagli erano noti a lui e ad alcune persone in suo stretto contatto già da un anno prima della sua scomparsa.

L'ex premier, che ha incontrato la regina a Balmoral solo due giorni prima della sua morte, ha raccontato che il suo stato di salute era decisamente compromesso. Edward Young, segretario privato della regina, lo aveva avvertito sul suo drammatico deterioramento, e Boris ha successivamente notato i segni evidenti di sofferenza: ‘Sembrava pallida e più curva, e presentava lividi scuri sulle mani, probabile effetto di flebo o iniezioni’. Queste immagini sono diventate iconiche, rappresentando l’ultimo incontro ufficiale della regina con la nuova premier, Liz Truss.

Nonostante la malattia che l’affliggeva, Boris ha testimoniato che la regina manteneva la mente lucida e che, durante il loro incontro, illuminava la stanza con il suo "grande sorriso bianco", un’espressione che rifletteva il suo smisurato senso del dovere. Nella sua vita, durata settanta anni sul trono, la regina aveva sempre promesso ai sudditi di servire il Paese fino alla fine.

Questa rivelazione di Johnson ha sollevato interrogativi su come il pubblico e la famiglia reale non abbiano conosciuto la verità sulla salute della sovrana. È un momento di riflessione su come le istituzioni affrontano la comunicazione riguardo alla salute dei leader, un tema che continua a suscitare interesse e dibattito tra esperti e il grande pubblico.

Mentre ci si ricorda della sua vita straordinaria, è interessante notare che la salute dei membri della famiglia reale è da sempre un argomento di grande interesse per la stampa. E ora, con queste nuove informazioni condivise, si apre un nuovo capitolo nella narrazione della storia della monarchia britannica.