Borsa Italiana: Seduta del 10 dicembre 2024, un’analisi approfondita
2024-12-10
Autore: Giulia
Il 10 dicembre 2024 è stata una giornata difficile per Borsa Italiana e per le principali piazze finanziarie, con tutti i maggiori indici che hanno chiuso in territorio negativo.
Il FTSEMib ha subito una leggera flessione dello 0,1%, chiudendo a 34.525 punti, dopo essere oscillato tra un minimo di 34.394 e un massimo di 34.621 punti. Anche il FTSE Italia All Share ha registrato un calo, chiudendo a -0,06%. Tuttavia, ci sono state variazioni più positive per il FTSE Italia Mid Cap, che ha guadagnato lo 0,42%, mentre il FTSE Italia Star ha risentito di una leggera flessione dello 0,08%. È interessante notare che il controvalore degli scambi è sceso a 2,18 miliardi di euro, un netto ridimensionamento rispetto ai 2,65 miliardi di lunedì scorso.
Sul fronte delle criptovalute, il bitcoin ha visto un calo, scivolando sotto la soglia dei 96.000 dollari (circa 91.000 euro) alle ore 17:30, continuando a riflettere la volatilità del mercato delle criptovalute.
Lo spread tra Btp e Bund è rimasto tranquillo, stabilizzandosi sotto i 110 punti, con il rendimento del Btp decennale che ha ruotato intorno al 3,2%. Questo indice è importante per valutare la percezione del rischio da parte degli investitori nei confronti dei titoli di Stato italiani rispetto a quelli tedeschi.
In ambito valutario, l'euro ha mostrato debolezza, scendendo a 1,05 dollari, un dettaglio che potrebbe influenzare il commercio internazionale e le relazioni economiche con gli Stati Uniti.
Stellantis sta continuando a guadagnare terreno, con un incremento dello 0,97% a 13,274 euro, consolidando così il forte recupero delle ultime sedute. Questo exploit potrebbe essere legato a diverse strategie aziendali e a un rinnovato interesse nel settore dell'automotive.
Telecom Italia TIM è in leggero rialzo, con una crescita dello 0,16% a 0,2429 euro, un segnale positivo in un settore che ha visto sfide significative negli ultimi anni.
Infine, Brunello Cucinelli ha subito una flessione dell'1,32%, chiudendo a 97,55 euro. Questa variazione potrebbe essere dovuta a fattori esterni come le condizioni economiche globali o strategie di mercato che influenzano il settore del lusso.