Carlo Cracco lancia una sfida audace in cucina: "Potrei abolirla..."
2024-11-20
Autore: Sofia
Carlo Cracco è un autentico simbolo della cucina italiana nel mondo, non solo per la sua maestria ai fornelli, ma anche per la sua capacità di innovare. Recentemente, ha intrapreso un avventuroso viaggio lungo la storica via Appia, da Roma a Brindisi, trasformando la sua cucina stellata in un’esperienza sotto le stelle. Questo straordinario viaggio è una delle novità della terza stagione di Dinner Club, il progetto di viaggio culinario di Banijay Italia per Amazon MGM Studio, condotto da Christian De Sica, Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo, con ospiti come Antonio Albanese, Corrado Guzzanti e Sabrina Ferilli. La nuova stagione sarà disponibile su Prime Video da domani.
Durante questa avventura, Cracco ha scoperto non solo le bellezze dell’Appia Antica, ma anche il ricco patrimonio umano e culturale delle persone incontrate lungo il cammino. "Percorrere tutta l’Appia è stata una vera scoperta, emozionarsi per il ritorno di Rocco Papaleo nella sua terra è stato speciale. Ho conosciuto storie affascinanti, come quella di un meccanico che sapeva di cinema più di qualsiasi attore professionista. È stato tutto molto bello", ha detto lo chef.
Quando gli è stato chiesto come riesca a bilanciare la sua vita frenetica da chef con quella di personaggio pubblico, Cracco ha risposto: "Restando semplicemente nel mio territorio. Anche in questa esperienza, siamo stati dietro i fornelli e poi ci siamo ritrovati a tavola, come sempre".
Cracco ha anche rivelato che sta per aprire un nuovo ristorante a Roma, un annuncio che ha suscitato curiosità tra i romani riguardo alla sua famosa cacio e pepe. "Non ci sono dilemmi – ha affermato – negli ultimi tempi abbiamo visto ricette di cacio e pepe che sembravano impensabili solo alcuni anni fa".
Un'altra interessante esperienza condivisa da Cracco è stata il suo incontro con uno degli ultimi monsù, i tradizionali cuochi dell’aristocrazia meridionale. "Ho fatto cucinare De Sica in un contesto aristocratico. Ha dovuto cimentarsi con una ricetta complicata, ma ha brillato; non avevo dubbi sulle sue capacità", ha dichiarato.
Riguardo a Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo, Cracco ha raccontato con umorismo di aver fatto loro un corso di galateo. "Emanuela è stata la vera eroina del viaggio – ha svelato – ha pescato un grongo in mare, in condizioni di mare mosso, e per un attimo abbiamo temuto di dover tornare indietro".
Il discorso è poi passato al suo primo ristorante all’estero a Mosca, che, purtroppo, non esiste più. "È stato chiuso definitivamente dopo la pandemia e l'inizio della guerra in Ucraina", ha spiegato con ramarico.
Infine, sull'impatto della vittoria di Trump negli Usa e dei possibili dazi sui prodotti europei, Cracco ha commentato: "Sui dazi dovremo vedere come si svilupperanno, ma non credo che i gusti possano cambiare: è impossibile rinunciare ai nostri incredibili prodotti. La cucina italiana è parte integrante della cultura americana e non scomparirà facilmente".
In sintesi, Carlo Cracco non teme di fare scelte audaci e rimane un faro di innovazione culinaria mentre continua a celebrare le tradizioni italiane.