Carolina de’ Castiglioni, attrice e creatrice del personaggio virale della «sciura milanese», ha recentemente avviato un podcast per sensibilizzare il pubblico sulla violenza di genere. Nel suo podcast, intitolato Scomodiamoci, l'attrice esplora le molteplici dimensioni della violenza di genere, dalle manifestazioni più evidenti a quelle sottili, inclusi il sessismo sul posto di lavoro e le dinamiche di abuso online.

Durante un'intervista con Anna Gandolfi per il Corriere della Sera, De’ Castiglioni ha rivelato una sua personale esperienza legata al tema del revenge porn, un fenomeno tristemente attuale che coinvolge la diffusione non consensuale di immagini o video intimi. A soli 18 anni, un video che ritraeva due persone in situazioni intime iniziò a circolare nel suo circolo sociale. Con grande rammarico, la creator riflette su come, all'epoca, per la sua inesperienza, minimizzò l'importanza del consenso e della dignità della persona coinvolta nel video.

«Il primo pensiero fu di giudicare la ragazza coinvolta, senza comprendere la gravità della situazione. Oggi mi sento stupida per essere stata indifferente. Allora non ho fatto nulla per fermare la diffusione del video, ma ora gli allarmi suonerebbero immediatamente» ha dichiarato. La sua testimonianza mette in luce quanto il tema della violenza di genere venga spesso sottovalutato, anche da chi non crede di essere parte del problema.

Oltre alla questione del revenge porn, De’ Castiglioni si sofferma anche sulle molestie subite per strada, un’esperienza che molte donne possono riconoscere. La creator sottolinea l'importanza di non ignorare questi comportamenti, che contribuendo a creare un ambiente ostile per le donne nella società. La sua visione critica e il rinnovato impegno nei confronti di questi temi la portano a lanciare un appello: «Dobbiamo iniziare a parlare di queste questioni senza paura di essere giudicate e smettere di minimizzare le esperienze altrui. Solo così possiamo affrontare il problema».

Il podcast Scomodiamoci rappresenta dunque non solo un tentativo di aprire la discussione sulla violenza di genere, ma anche un'opportunità per le donne di condividere le loro storie e vivere una realtà in cui il rispetto e la dignità siano alla base di ogni interazione.