Cecilia Sala, dal carcere di Opera parla l'ingegnere iraniano Abedini: «Arresto inconcepibile, sono un accademico non un terrorista»
2024-12-31
Autore: Francesco
Dal carcere di Opera a Milano, l'ingegnere informatico iraniano Mohammad Abedini esprime incredulità per il suo arresto avvenuto il 16 dicembre scorso, dopo essere transitato per l'aeroporto di Malpensa. Le autorità italiane, collaborando con le autorità statunitensi, hanno arrestato Abedini sulla base di accuse gravi, tra cui associazione per delinquere, violazione delle leggi sull'esportazione e supporto a un’organizzazione terroristica. Abedini, 38 anni e con un permesso di soggiorno svizzero, si difende affermando di essere un accademico e non un terrorista.
La situazione si complica per l'Italia: l'arresto di Abedini ha attirato l'attenzione dei media internazionali, e molti si domandano se ci siano realmente le prove per un’accusa così pesante. Il giorno dopo il suo arresto, Cecilia Sala, una giornalista italiana di Chora Media, veniva arrestata a Teheran. Sala è attualmente in una cella di isolamento nel famigerato carcere di Evin, senza aver ricevuto accuse formali, eccetto una generica violazione della legge islamica.
La notizia ha sollevato preoccupazioni sull'arbitrio del governo iraniano nei confronti dei giornalisti e sulle relazioni diplomatiche tra Italia e Iran. Le comunità locali e i sostenitori di diritti umani chiedono il rilascio immediato di Sala e un'indagine imparziale sui diritti di Abedini. Nel frattempo, Abedini ha richiesto di essere posto agli arresti domiciliari, ma non è chiaro se tale richiesta sarà concessa. La vicenda continua a evolversi, con nuovi sviluppi attesi nelle prossime settimane. Resta da vedere come reagiranno le autorità iraniane e italiane di fronte a questa controversa situazione.