Chimica, vertice al Mimit: il 11 dicembre si discuterà il futuro dello stabilimento di Brindisi
2024-12-06
Autore: Maria
BRINDISI – Non ci sono state novità significative dal tavolo di confronto sulla crisi della chimica di base, tenutosi ieri pomeriggio al Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy).
Il ministro Adolfo Urso, affiancato dal viceministro Valentino Valentini, ha dialogato con i leader nazionali di Federchimica, Confapi e le segreterie dei sindacati Filctem Cgil, Fema Cisl, Uiltec Uil e Fialc Cisal. In videoconferenza ha partecipato anche l’assessore regionale pugliese allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci.
Contesto del vertice e tavoli tecnici regionali
Questo incontro si è inserito nel contesto del vertice del 3 dicembre sulle prospettive dei petrolchimici di Brindisi e Priolo (Siracusa). È in fase di realizzazione l'idea di stabilire tavoli tecnici regionali sulla chimica, con il primo appuntamento in Puglia fissato per mercoledì 11 dicembre. Venerdì 13 dicembre seguiranno discussioni per la Sicilia e l’Emilia Romagna. La preoccupazione per le ripercussioni occupazionali legate alla crisi del settore è molto alta, sia a livello sindacale che istituzionale.
Chiusura della produzione e piani futuri
Riguardo allo stabilimento di Brindisi, Eni Versalis ha annunciato la chiusura della produzione nel suo impianto di cracking in primavera 2025. Tuttavia, al suo posto sorgeranno un impianto per il riciclo della plastica e una fabbrica di accumulatori. Eni si è impegnata a mantenere e possibilmente aumentare di 200 unità il numero dei dipendenti, portandoli a un totale di 600. Ma i sindacati esprimono forti preoccupazioni per l'assenza di un piano temporale chiaro e per il rischio di un effetto domino che potrebbe colpire le altre aziende del settore a Brindisi, come Basell, Chemgas, Enipower e Jindall.
Contesto della politica industriale
Durante la riunione, è stato anche discutere del contesto della politica industriale sia nazionale che europea, in linea con le indicazioni del libro verde “Made in Italy 2030”, attualmente in fase di consultazione. Il ministro Urso ha sottolineato l’urgenza di adottare misure che consentano alle imprese italiane di competere equamente nel mercato europeo e internazionale. Ha affermato: "Dobbiamo sviluppare una politica industriale realistica e pragmatica per affrontare le sfide attuali."
Revisione del Cbam e impegno del Ministro
Urso ha toccato anche il tema della revisione del Cbam, il meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera, chiedendo una correzione necessaria prima della fine del periodo di transizione nel 2025. Ha comunicato di essere in contatto con diversi Paesi europei per redigere un documento non ufficiale riguardante le industrie energivore e la chimica, chiedendo alla Commissione europea di anticipare le revisioni programmate per il 2026 e il 2028.
Impegno su quattro fronti
Infine, il Ministro ha ribadito il proprio impegno a lavorare su quattro fronti: semplificare gli oneri burocratici legati al Cbam, considerare un’estensione del suo campo di applicazione, affinare le regole per prevenire elusioni e garantire una competizione equa per le imprese europee nei mercati internazionali.