«Le vecchie centrali nucleari sono luoghi ideali per la realizzazione dei Data Center» è l'affermazione che ha catturato l'attenzione di molti. A pronunciarla è stato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante una recente visita al Operations Innovation Lab di Amazon a Vercelli.

Nel corso dell'incontro, il ministro ha rivelato che l'idea di utilizzare le centrali dismesse come data center è stata ispirata dalla proposta dell’amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, che suggeriva di installare impianti per la produzione di energia rinnovabile in queste aree. Pichetto ha dichiarato che «tutti gli impianti di smantellamento sono dotati di un collegamento con la rete di Terna», il che rende queste strutture ideali non solo per la produzione di energia sostenibile, ma anche per ospitare grandi centri di elaborazione dei dati, in particolare quelli dedicati all'intelligenza artificiale. "La disponibilità di acqua ed energia sono ulteriori vantaggi per questo tipo di opere", ha spiegato.

Anche se l'idea è ancora in fase preliminare, il ministro ha sottolineato che ci sono già «interessi» sulla vecchia centrale della Enel a Carbone, situata a Civitavecchia. Fonti vicine al progetto indicano che questa location potrebbe trasformarsi in un avamposto tecnologico, ospitando un moderno data center progettato dalla stessa Enel, un passo significativo verso la digitalizzazione e la sostenibilità.

Ma cosa significa tutto ciò per il futuro di Civitavecchia e per l'Italia intera? La trasformazione delle centrali dismesse in data center non solo potrebbe rinvigorire l'economia locale, creando posti di lavoro e promuovendo l'innovazione, ma rappresenterebbe anche un forte segnale verso una transizione energetica più verde e tecnologicamente avanzata. Non perdere i prossimi sviluppi su questa interessante iniziativa!