Finanze

Commerz: Unicredit al 21%. Berlino parla di «atto ostile», Tajani risponde: «È libero mercato»

2024-09-23

Autore: Alessandra

Nonostante il primo veto del governo tedesco, Unicredit ha reagito prontamente e ha presentato una richiesta regolamentare per acquisire una partecipazione che va dal 10% fino al 29,9% di Commerzbank. Questa manovra ha portato la sua quota dal 9% inizialmente annunciato il 10 ottobre, al 21% circa.

L’aumento della quota è stato gestito attraverso contratti derivati relativi all’11,5% che non richiedono l'approvazione dell’autorità di regolamentazione. Tuttavia, poche ore dopo, il governo di Berlino ha rafforzato la sua opposizione, definendo l’operazione un «atto ostile». Il Cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che tale acquisizione non è accettabile.

In risposta a queste dichiarazioni, il vicepremier Antonio Tajani ha sostenuto che, sebbene ci possa essere preoccupazione per questa operazione, esiste un libero mercato in Europa che deve essere rispettato. «Quando un imprenditore italiano opera in Germania viene visto come un passo positivo. Perché allora non lo stesso per un italiano che acquista?», ha contentionato.

Secondo fonti vicine alla vicenda, il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, sta considerando un decreto per impedire acquisizioni ostili senza un accordo preliminare. Ciò implica che Unicredit dovrà aspettare il permesso della Banca Centrale Europea prima di trasformare gli strumenti derivati in azioni con pieni diritti di voto.

La reazione dell'amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, non si è fatta attendere dopo che il governo tedesco ha bloccato la vendita della quota rimanente del 12,5%. Il governo tedesco ha rilevato di non voler sostenere l’acquisizione di Unicredit, данные его связи с рабочими профсоюзами и руководством Commerzbank.

Riguardo ai contratti siglati, Unicredit ha comunicato di aver sottoscritto strumenti finanziari per una partecipazione pari a circa l'11,5% della banca tedesca, i cui dettagli sono mirati a garantire una copertura adeguata rispetto alle fluttuazioni di valore. Secondo le informazioni, esistono due contratti distinti: un derivato puro per l'11,5% e un contratto di copertura per eventuali variazioni di valore prima di una decisione definitiva da parte della Vigilanza BCE.

La strategia di Unicredit è chiara: aumentare la propria presenza in un mercato che ritiene ricco di opportunità per la creazione di valore. Inoltre, la banca ha sottolineato l'importanza di una forte Unione bancaria europea, auspicando che migliori la competitività del sistema bancario non solo tedesco, ma europeo.

Dal 2005, Unicredit è attiva in Germania tramite HVB e ha sempre cercato di mantenere un profilo responsabile e serio. La reazione del mercato non si è fatta attendere, con le azioni di Commerzbank che hanno registrato una flessione del 6,12%, mentre quelle di Unicredit hanno chiuso a 36,74 euro, in calo del 3,32%. Questa situazione complessa mette alla prova non solo le ambizioni di Unicredit, ma anche la stabilità e la gestione del mercato bancario europeo.