Finanze

Confindustria: Il 2035 per l'addio alle auto endotermiche è troppo presto

2024-10-05

Autore: Giovanni

Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha di recente sollevato un allarmante grido d'allerta riguardo alla scadenza fissata dall'Unione Europea per l'addio alle auto endotermiche entro il 2035. Durante una conferenza stampa a Bruxelles, Orsini ha enfatizzato l'urgenza di rivedere questa tempistica, affermando che le imprese italiane non possono investire con certezza senza una maggiore flessibilità sulle future normative.

L'ex presidente di Confindustria ha già manifestato le sue preoccupazioni durante l'Assemblea annuale, sostenendo che per ottenere un ritorno economico significativo servirebbero almeno 7-10 anni. Un periodo che, a suo avviso, non si allinea con le attuali scadenze restrittive. Orsini ha quindi suggerito una revisione anticipata delle regole del Green Deal, proponendo di anticipare al 2025 il riesame delle normative esistenti.

Ma esiste realmente la possibilità di mantenere l'obiettivo del 2035 senza compromettere il settore automobilistico? Secondo Orsini, il processo di transizione verso veicoli elettrici è più complesso e richiede un approccio meno rigido. Ha anche lanciato un appello insieme al Governo Italiano affinché si esplorino alternative più sostenibili.

La neutralità tecnologica è stata un altro punto cruciale del suo intervento. Orsini ha sottolineato l'importanza di considerare tutte le tecnologie a disposizione per ridurre le emissioni, non limitandosi solo ai veicoli elettrici. Ha invitato a prendere in considerazione anche i biocarburanti e gli elettrocarburanti come valide opzioni, ponendo la domanda: perché limitarsi a una sola tecnologia quando esistono alternative che potrebbero produrre risultati simili?

Infine, il dibattito rimane acceso, con esperti e politici che si interrogano su quale strategia adottare per affrontare la transizione energetica, garantendo al contempo la competitività del settore automotive italiano su scala globale. Le decisioni prese nei prossimi mesi saranno cruciali per il futuro dell'industria automobilistica e dell'ambiente.