Conte: "La vera smemoratezza è di Salvini, non tollero battute sul mio operato"
2024-12-21
Autore: Francesco
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle e presidente del Consiglio nel 2019, ha risposto con fermezza alle osservazioni di Matteo Salvini, che lo aveva etichettato come "Conte lo smemorato" riguardo alla gestione della crisi dei migranti a bordo della nave Open Arms.
Durante un'intervista a In Onda su La 7, Conte ha ripercorso lo scambio di lettere tra lui e Salvini, sottolineando che non accetta commenti sarcastici da chi, secondo lui, ha una memoria corta. Conte ha espresso soddisfazione per l'assoluzione ricevuta, affermando: "Non auguro una condanna a nessuno, nemmeno ai miei avversari politici. Ma il rispetto della verità e della memoria è imprescindibile".
In particolare, Conte ha messo in evidenza le sue preoccupazioni espresse in lettere a Salvini durante l'estate del 2019. Aveva avvertito il ministro dell'Interno sulla necessità di far sbarcare i minori presenti sulla nave, richiamando l'attenzione sulle convenzioni nazionali e internazionali che impongono la tutela dei diritti dei minori. Nonostante i suoi avvertimenti, Salvini avrebbe risposto sostenendo che anche i minori potessero rimanere a bordo.
"È inaccettabile - ha proseguito Conte - che qualcuno giochi con la memoria e con la verità documentale. Da presidente del Consiglio, mi sono sempre opposto fermamente a chiunque violasse le leggi e i diritti umani. Io non ho mai cercato vendetta personale né mai ho avuto legami indebiti con il potere giudiziario".
Riguardo alle diverse posizioni assunte dal M5s in situazioni simili, come nel caso della nave Diciotti, Conte ha chiarito che non sono comparabili, dato che ogni situazione giudiziaria è unica e merita un'analisi specifica.
Concludendo il suo intervento, Conte ha rinnovato il suo impegno per la trasparenza e la correttezza in politica, sottolineando come il suo approccio sia sempre stato caratterizzato dall'assunzione di responsabilità davanti ai cittadini. "Non possiamo permettere che la memoria storica venga distorta per fini elettorali".