Scienza

Cosa succederebbe a un essere umano in un viaggio verso Marte?

2024-10-09

Autore: Chiara

Immaginare un viaggio verso Marte suscita sempre fascinazione, ma quali sarebbero realmente le conseguenze per un essere umano? I racconti di fantascienza, come "Atto di forza" o "The Martian", ci mostrano tute spaziali che si rompono, ma la verità è che Marte è un pianeta incredibilmente ostile. La distanza media dalla Terra è di circa 225 milioni di chilometri, e durante un viaggio di andata e ritorno, un equipaggio potrebbe trovarsi a spendere oltre due anni nello spazio, un tempo che mette a dura prova il corpo umano.

Gli studi dimostrano che l'assenza di gravità porta a una perdita di massa muscolare e a un indebolimento delle ossa. Un recente atlante medicoscientifico, lo Space Omics and Medical Atlas (SOMA), ha messo in evidenza anche problemi visivi, neurologici e circolatori, aumentando il rischio di trombosi. La NASA sta già sviluppando tute che riducono l'irradiazione, utilizzando materiali come kevlar e polietilene.

Uno studio su topi ha rivelato che le radiazioni spaziali possono compromettere le funzioni cognitive. Durante questo viaggio, gli astronauti potrebbero essere esposti a radiazioni equivalenti a centinaia di radiografie. Le tecnologie attuali potrebbero non fornire la protezione adeguata. Esiste anche il rischio di problemi psicologici legati all'isolamento e alla distanza dalla Terra, poiché le comunicazioni potrebbero avere un ritardo di fino a 20 minuti.

Per sopravvivere su Marte, l'equipaggio deve affrontare l'assenza di ossigeno. Mentre la Terra ha una concentrazione di ossigeno del 21%, Marte ne ha solo lo 0,13%. Inoltre, la pressione atmosferica marziana è simile a quella a 30 chilometri di altitudine sulla Terra, il che porterebbe a gravi conseguenze per un essere umano, come l'espansione letale dei tessuti corporei. La temperatura media su Marte è di circa -60 °C, con punte che arrivano a -150 °C, rendendo ancor più difficile la vita.

Dal punto di vista della radiazione, Marte non ha un campo magnetico che possa proteggere gli astronauti. L'uso di rifugi sotterranei potrebbe essere una soluzione per proteggere dal rischio dei raggi cosmici. Le caverne sotterranee e costruzioni con materializzazione biologica locale sono solo alcune idee esplorate. Una colonizzazione vera e propria richiederebbe tecnologie e risorse oggi ancora in fase di sviluppo.

I risultati delle ricerche spaziali possono però contribuire anche alla salute sulla Terra, come evidenziato dai ricercatori. Le conoscenze accumulate potrebbero rivoluzionare le cure per malattie legate all'invecchiamento e migliorare le tecnologie per trattare i pazienti oncologici. L'umanità deve quindi considerare le sfide del viaggio verso Marte non solo come una questione di esplorazione, ma anche come opportunità per migliorare la vita terrestre.