Crisi Idrica Inerente al Lago Camastra: La Basilicata Sul Punto di Asciugarsi
2024-11-21
Autore: Matteo
Situato nel cuore della Basilicata, il lago Camastra si sta trasformando in un desolato panorama di pietre e fango. Attualmente, fornisce acqua a 29 comuni, inclusa Potenza, ma si prevede che le ultime riserve si esauriscano in pochi giorni, lasciando le comunità locali in grave difficoltà. La situazione è allarmante: la poca acqua rimasta non riesce nemmeno a raggiungere la diga, e solo i detriti accumulati negli anni riempiono la torre di pescaggio.
Creato negli anni '70 per garantire l'approvvigionamento idrico, il lago ha una capacità complessiva di 32 milioni di metri cubi, ma i livelli d'acqua sono in costante calo. A novembre 2023, erano rimasti solo 6,75 milioni di metri cubi, e a metà novembre il volume è sceso ulteriormente a soli 420mila metri cubi. Il presidente del gruppo del Partito Democratico, Piero Lacorazza, ha affermato che l'assenza di neve e piogge significative d'inverno ha contribuito a questa crisi.
L'Acquedotto Lucano, che gestisce la rete idrica, ha già iniziato a razionare l'acqua, limitando le forniture ogni giorno dalle 18:30 alle 6:30. I cittadini sperimentano una realtà difficile: nei negozi, vengono installati botti e cisterne per immagazzinare l'acqua, mentre molti riempiono secchi e taniche ogni notte. Situazione particolarmente critica a San Donato di Anzi, dove molti residenti si vedono costretti a utilizzare solo acqua minerale, poiché quella del rubinetto è torbida e spesso contiene sabbia.
Che cosa rende questa crisi così drammatica? Le cause sono molteplici: non solo la mancanza di precipitazioni, ma anche una grave inefficienza nella gestione delle risorse idriche. Secondo l'Istat, circa il 65,5% dell'acqua destinata all'uso si disperde a causa di tubazioni obsolete e manutenzione insufficiente. L'inefficienza nel sistema ha aggravato ulteriormente la crisi, come evidenziato dai continui danni alle condutture.
La situazione è diventata così critica che il 16 novembre, 40 cittadini di Anzi hanno manifestato davanti alla Regione Basilicata chiedendo risposte. All'interno dell'edificio, i rappresentanti regionali e i sindaci dei comuni coinvolti discutevano della crisi. Dopo la riunione, i cittadini hanno appreso che il loro approvvigionamento idrico sarebbe stato sostituito dall'acqua del fiume Basento, ma molti dichiarano di non aver fiducia nella sua sicurezza, poiché le acque contengono scarichi industriali.
In risposta, la regione ha promesso controlli quotidiani sulla qualità dell'acqua presunta potabile. Tuttavia, i sindaci esprimono preoccupazioni, considerando che il Basento ha una storia di contaminazione. La sindaca di Anzi, Filomena Graziadei, ha espresso il desiderio di poter attingere alle sorgenti locali che, nonostante la presenza di acqua, non possono essere utilizzate a causa della gestione monopolistica dell'Acquedotto Lucano.
Una situazione surreale: la Basilicata, una regione con abbondanti risorse idriche, si trova di fronte a una crisi drammatica. In risposta all'emergenza, il governo ha nominato un commissario e ha stanziato 2,5 milioni di euro per risolvere i problemi. Le pompe sono state installate nel Basento per mantenere le forniture, ma la soluzione rimane temporanea e precaria, con tubazioni che sono state semplicemente appoggiate a terra.
Tuttavia, molti esperti avvertono che senza una gestione adeguata e investimenti nelle infrastrutture, questa crisi idrica potrebbe diventare una costante. I cittadini e i funzionari locali sono preoccupati per il futuro: "Se non si interviene in modo serio, ogni estate potremmo ritrovarci a combattere per un bene così essenziale." La Basilicata, una regione ricca d'acqua, sembra trovarsi sull'orlo di un paradosso in cui l'acqua è disponibile, ma inaccessibile.