Finanze

Da liberazione a capitolazione: la scelta di Trump che fa lievitare i mutui e i prestiti per i suoi sostenitori

2025-04-10

Autore: Maria

Un'inversione di rotta sorprendente

In una settimana, la Casa Bianca ha ribaltato completamente la sua strategia: da un'apparente "liberazione" economica a una clamorosa "capitolazione". L'amministrazione Trump ha ora sostenuto che il piano fosse sin dall’inizio quello di incentivare i Paesi minacciati dai dazi a negoziare, concedendo una tregua di 90 giorni. Ma la realtà è ben diversa: fino a poco prima, Trump era pronto a sfidare il crollo di Wall Street, ignorando le conseguenze sui suoi elettori.

Il crollo dei titoli di Stato preoccupa gli elettori

Il vero colpo di grazia è arrivato dalle vendite impetuose dei titoli di Stato americani, che hanno subito un crollo senza precedenti. Questo ha avuto un impatto diretto sulla vita quotidiana degli americani: l'aumento dei tassi di interesse sta già rendendo più costosi i mutui e i debiti sulle carte di credito, un agguato che si somma all’innalzamento dei prezzi e alle perdite nei fondi pensione.

Le ammissioni di Trump e il malcontento della classe operaia

Anche lo stesso Trump ha ammesso la crisi: parlando con i giornalisti ha descritto il mercato dei bond come "insidioso", esprimendo preoccupazione per il malessere crescente della sua base, quella classe operaia che ha creduto nelle sue promesse di rilancio della manifattura.

Un effetto domino su Main Street

Le vendite dei Treasury hanno scatenato un effetto domino devastante sull’economia reale. Le quotazioni in calo e la debole domanda di titoli hanno portato a un forte aumento dei rendimenti, togliendo gambe sotto l’economia di Main Street. La situazione si è aggravata quando il Tesoro ha venduto all'asta 58 miliardi di titoli a breve termine con una domanda sorprendentemente bassa.

Una tempesta perfetta per il debito degli americani

Per il governo, questo significa un aumento nei costi di finanziamento di un debito pubblico già colossale, pari a 36 mila miliardi di dollari. E per gli americani? Dato che i tassi dei bond si riflettono subito su mutui e prestiti personali, la classe media sta per subire un ulteriore colpo. Le famiglie si trovano ora a dover affrontare un debito superiore a 1.200 miliardi di dollari sulle carte di credito.

La fiducia che svanisce

Scott Bessent, segretario al Tesoro, aveva tentato di minimizzare l'allarmismo, ma ora i suoi elettori si trovano in una situazione insostenibile. Con la maggior parte degli americani che non investe in azioni, ma conta sui fondi pensione, la crescita si allontana, ed è sempre più difficile chiedere loro di avere fiducia nel lungo periodo.