Da Thatcher e Reagan a Milei: Il Liberalismo Rinasce in Occidente
2024-12-16
Autore: Maria
«Io disprezzo lo Stato, sono qui per distruggerlo». Questa provocatoria affermazione di Javier Milei, durante la sua recente visita a Roma, ricorda le parole di iconici leader come Margaret Thatcher e Ronald Reagan, i quali a loro volta avevano sfidato le convenzioni del loro tempo per promuovere ideologie liberali. È sorprendente come, dopo cinquant'anni, un presidente di uno Stato democratico possa esprimere con tale forza la propria adesione al liberalismo.
Nella situazione attuale, in cui l'Occidente sembra vivere un nuovo momento storico favorevole, il liberalismo potrebbe riemergere come una potente corrente di pensiero. L'economia di Donald Trump, con le sue politiche fiscali vantaggiose per la classe media e una massiccia semplificazione burocratica, rispecchia toni liberali, anche se l'imposizione dei dazi pare essere più un'arte della negoziazione.
Tuttavia, mentre le analogie storiche sono intriganti, è indispensabile mantenerne l’accuratezza. In cinquant’anni, l'assetto globale è cambiato radicalmente; oggi, la battaglia liberale non si svolge più solo su terreni economici ma si sposta anche in ambito culturale. La vittoria di Trump risulta significativa, anche se non può essere considerato un liberale nel senso classico, a differenza di Milei.
Il concetto di "rendere grande" il proprio Paese, propugnato da Milei, trova eco nei temi affrontati da Thatcher e Reagan in un'epoca caratterizzata da crisi economica, disoccupazione, e agitazioni sociali. I grandi cambiamenti degli anni Ottanta segnarono una rinascita per questi paesi, e l'Occidente riuscì a prevalere su forze avverse.
Tuttavia, l'illusione del trionfo definitivo del capitalismo si è rapidamente dissipata con il passare degli anni. Pertanto, il liberalismo, che un tempo combatteva principalmente contro il marxismo, ora si trova a fronteggiare una nuova sfida: un'ideologia emergente che ha conquistato ampi settori delle élite occidentali e che ha 'inquinato' anche lo spazio capitalistico.
Sotto l'influenza di economisti come Milton Friedman, i cui principi hanno ispirato Thatcher e Reagan, la nuova cultura mainstream privilegia un’economia fondata su valori etici di inclusione rispetto alla mera ricerca del profitto. In questo contesto, l’equilibrio tra etica ed economia si fa sempre più evidente nelle relazioni sociali attuali, soprattutto attraverso la comunicazione.
Javier Milei, noto economista e ora politico, pur riconoscendo la drammatica situazione in Argentina, ha compreso chiaramente i nuovi contorni della battaglia liberale. Il suo discorso sulla necessità di una «internazionale della destra» indica che la società occidentale sta abbandonando ideologie che possono essere percepite come limitative, cercando nuovi valori e nuove prospettive.
La lotta contro questa 'nuova Bestia' non sarà facile, e il risultato rimane incerto. Tuttavia, l’eredità degli anni Ottanta suggerisce la possibilità di un nuovo rinascimento liberale in questo turbolento presente. L'ottimismo di Milei verso la rinascita del liberalismo, in un contesto globale altamente competitivo, invita a riflettere su quale futuro stiamo costruendo per il nostro Occidente.