Dai droni ai super F16: La Nuova Guerra dei Cieli Ospita una Competizione Mortale
2024-11-18
Autore: Giulia
Nel panorama attuale dei conflitti, si parla sempre più di «drone warfare», grazie anche all’esperienza della guerra in Ucraina che ha trasformato la percezione pubblica sull’utilizzo di questi strumenti bellici innovativi. Dalla loro introduzione in scenari limitati come l’Afghanistan, i droni sono oggi utilizzati in modo massiccio per saturare le difese nemiche, infliggendo costi insostenibili ai sistemi di difesa aerea avversari. Questa nuova dimensione di guerra ha reso insicuri non solo i territori di conflitto, ma anche le aree civili lontane dalla linea del fronte.
Tuttavia, la crescente insistenza del presidente ucraino Zelensky nel richiedere velocemente aerei da combattimento occidentali, in particolare gli F16 Fighting Falcon, solleva interrogativi sulle reali capacità dei droni nel determinare l’esito della guerra. La recente esperienza ha dimostrato che, sebbene i droni e i missili moderni siano potenti, la loro efficacia è compromessa se non vengono integrati strategicamente all’interno di operazioni bilanciate. Ad esempio, l’attacco di misili e droni da parte dell'Iran contro Israele, avvenuto il 2 ottobre scorso, non ha portato ai risultati sperati, evidenziando così l'importanza di un approccio ben coordinato.
Uno degli elementi cruciali che i droni non possono replicare è la flessibilità operativa degli aerei di combattimento, essenziale per adeguare le strategie in tempo reale. Gli F16, pur appartenendo a una generazione considerata “più vecchia” rispetto ai nuovi aerei di quinta generazione, offrono all’Ucraina capacità mai sperimentate prima. Questi velivoli possono adattarsi a diverse missioni, dalla difesa aerea al supporto alle truppe di terra, e rispondere a minacce come le bombe plananti russe, che si rivelano particolarmente insidiose per le moderne difese aeree.
Le gliding bombs russe, difficili da rilevare, vengono sganciate a grande distanza, consentendo ai velivoli russi di restare al di fuori della portata dei sistemi di difesa ucraini. L’unico modo efficace per contrastarle è intervenire prima che vengano lanciate, utilizzando gli F16 in attacco. In aggiunta, questi aerei sono in grado di operare anche in ambienti con interferenze elettroniche, mantenendo comunque un alto grado di efficacia.
La superiorità aerea rimane il concetto cardine per il successo in guerra. Gli F16 non solo garantirebbero questo controllo, ma consentono anche attacchi a lungo raggio profondi nel territorio nemico, dove gli obiettivi sensibili sono spesso vulnerabili a causa dell'impossibilità di difenderli correttamente, generando così una dinamica di attacco più devastante rispetto ai droni.
Detto ciò, non si può ignorare l'evoluzione rappresentata dall’uso dei droni, che hanno rivoluzionato le operazioni grazie alla loro capacità di eseguire missioni prolungate senza rifornimento, riducendo così il rischio per i piloti. Dragherei la solo i droni, prolungando la reazione al nemico e riuscendo a svolgere efficacemente compiti di ricognizione e attacco. Inoltre, droni come il «Corvo PPDS», costruito in cartone e praticamente invisibile ai radar, evidenziano come sia cambiato il modo di concepire il combattimento aereo.
Tuttavia, la questione non è solo tecnologica. C'è anche uno squilibrio economico: i costi dei droni iraniani come lo Shahed 136, stimato tra $20.000 e $50.000, risultano insignificanti rispetto ai milioni necessari per abbatterli con i sistemi Patriot, il che conferisce un ulteriore vantaggio agli aggressori.
Infine, l’utilizzo diffuso dei droni solleva interrogativi etici significativi. Le tradizionali regole d’ingaggio della guerra vengono messe in discussione, specialmente quando si tratta di droni suicidi che non hanno la capacità di valutare in tempo reale le condizioni sul campo. Il rischio di colpire obiettivi civili è reale e preoccupante: una volta lanciato, un drone non distingue tra un militare e un gruppo di innocenti. Questa conflittualità tra progresso tecnologico e principi etici tradizionali rappresenta una delle sfide più grandi nella moderna guerra aerea.