Finanze

DALLA GERMANIA/ "Sull'auto non si cambia rotta mentre l'italianizzazione si estende alla sanità"

2024-10-14

Autore: Chiara

DALLA GERMANIA/ "Sull'auto non si cambia rotta mentre l'italianizzazione si estende alla sanità"

STOCCARDA – Le trattative tra Bruxelles e Pechino stanno giungendo a un punto cruciale: se non verrà raggiunto un accordo nei prossimi giorni, i dazi europei sulle auto elettriche importate dalla Cina entreranno in vigore a partire da novembre. La Commissione europea accusa il governo cinese di abbassare artificialmente i prezzi grazie a sussidi, distorcendo in tal modo il mercato competitivo. Sono previste tariffe fino al 35%, che si aggregheranno al già esistente dazio di importazione del 10%. Il governo tedesco, tuttavia, ha espresso il suo dissenso e ha votato contro la proposta della Commissione, così come diverse parti della coalizione di governo.

I principali esponenti dell'industria automobilistica tedesca, tra cui i CEO di Mercedes e Volkswagen, si sono schierati contro i dazi, esprimendo una forte fiducia nel futuro dell'elettrico. Secondo Ola Källenius, CEO di Mercedes, il futuro è senza dubbio elettrico, anche se l'azienda sfrutterà le opportunità nel settore dei motori endotermici. Anche Oliver Blume di Volkswagen ha fatto eco a questa visione, sottolineando la necessità di una gestione efficace dei costi nella transizione verso l'elettrico.

Intanto, la Germania continua a fronteggiare una recessione economica, con previsioni che indicano un calo del PIL dello 0,2% per il 2024. Il Ministro dell'Economia, Robert Habeck, ha confermato che la situazione economica è complessa, segnando una revisione delle aspettative precedenti di crescita.

Sul fronte sociale, è in corso un processo di "italianizzazione" della Germania, che si manifesta anche nel settore sanitario. Recenti episodi di violenza negli ospedali tedeschi, simili a quelli già segnalati in Italia, hanno sollevato preoccupazioni. Stando alle statistiche della polizia del Nord Reno-Westfalia, si è registrato un aumento degli atti violenti nelle strutture sanitarie, passando da 1.218 nel 2019 a 1.705 nel 2023. Questi atti comprendono non solo aggressioni fisiche, ma anche rapine e minacce.

Frank Ohi, direttore dell'ospedale universitario di Dresda, ha dichiarato che il personale di sicurezza deve intervenire 40-50 volte al mese per affrontare situazioni critiche. Per far fronte a questa crescente violenza, gli ospedali stanno adottando diverse misure, come corsi di autodifesa per medici e paramedici. Iniziativa lodevole del primario di chirurgia plastica Marc Busche, che da oltre 30 anni pratica arti marziali. Durante il corso, il personale impara a difendersi e a utilizzare oggetti di uso quotidiano come mezzi di protezione in situazioni di emergenza.

La crescente violenza nei luoghi di cura non solo mette in pericolo la sicurezza del personale, ma solleva anche interrogativi sulla qualità delle cure e sulla fiducia nel sistema sanitario. Le autorità tedesche sono chiamate a prendere misure drastiche per affrontare questa spirale di aggressione, prima che la situazione possa degenerare ulteriormente.