Dazi, il piano italiano per le imprese: fino a 10 miliardi di aiuti. Le strategie del PNRR
2025-04-07
Autore: Marco
In un clima di crescente preoccupazione per la guerra dei dazi, il governo italiano sta mettendo in atto un piano di aiuti per le imprese che potrebbe arrivare fino a 10 miliardi di euro. Questo piano è stato discusso in una riunione di emergenza a Palazzo Chigi, presieduta dalla Premier Giorgia Meloni, alla presenza di importanti figure politici, tra cui il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il ministro agli Affari Ue Tommaso Foti. Le attuali tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, amplificate dalla minaccia di dazi imposti da Donald Trump, hanno portato il governo a cercare soluzioni urgenti per sostenere i settori più colpiti.
Il piano prevede la rimodulazione dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che non sono stati ancora utilizzati e non si prevede che vengano impiegati entro la scadenza del 2026. Attualmente, dei 6,3 miliardi di euro destinati alla transizione 5.0, solo 700 milioni sono stati effettivamente spesi, il che lascia spazio per una possibile riallocazione di risorse verso settori in difficoltà, come quello agricolo, mediante incentivi.
Le proiezioni ottimistiche suggeriscono che si potrebbe generare un fondo robusto per le aziende italiane al fine di contrastare l'impatto dei dazi, a patto che questo intervento riceva l'approvazione della Commissione Europea. Tuttavia, la Premier ha messo in guardia dall'idea di un intervento frettoloso; è necessaria cautela e un approccio ponderato per evitare l’“effetto panico” e le famigerate misure di “fondi a pioggia”.
In un contesto di negoziati delicati, la Premier Meloni si prepara a un incontro con Donald Trump. Le aspettative sono moderate, con un appello alla cooperazione affinché nessuna delle due parti subisca perdite significative. Inoltre, il governo sta esplorando l’opzione di fornire garanzie personalizzate attraverso SACE e SIMEST per incentivare le esportazioni delle aziende italiane, in particolare verso mercati emergenti come India e Giappone.
Sul fronte europeo, la risposta alle sanzioni americane pare stia prendendo forma. L'Unione Europea sta invece escludendo il whiskey americano dalle nuove tariffe, un segno che potrebbe rappresentare un punto a favore delle trattative, in quanto evita che si aggravi la situazione per prodotti come i vini italiani e francesi, già sotto pressione.
In un clima di estrema incertezza, la Premier Meloni sottolinea l'importanza di evitare comunicazioni confuse e annuncia il suo impegno nel garantire che l'obiettivo finale rimane quello di ridurre a zero i dazi tra Europa e Stati Uniti.