Dazi sulle auto cinesi: un accordo storico tra Ue e Pechino per i "prezzi minimi"
2024-11-17
Autore: Alessandra
Un nuovo scenario si profila all'orizzonte nella complessa relazione commerciale tra Bruxelles e Pechino riguardo ai dazi imposti sulle auto elettriche cinesi. Secondo le dichiarazioni della televisione di stato cinese CCTV, le due potenze avrebbero raggiunto un 'consenso tecnico' preliminare che potrebbe cambiare le regole del gioco.
Questo accordo, se confermato, potrebbe segnare un’importante distensione nelle tensioni commerciali. Perché? Perché apre la possibilità di un allentamento o, addirittura, dell’annullamento delle recenti misure tariffarie, create per proteggere l'industria automobilistica europea.
Tra i punti centrali delle trattative vi è l'idea di stabilire 'impegni sui prezzi', ossia un meccanismo attraverso cui gli esportatori cinesi si impegnano a rispettare dei prezzi minimi all'importazione in Europa. Questo sistema mira a bilanciare gli effetti delle tariffe elevate e a garantire una competizione più equa.
Tuttavia, è importante notare che i progressi sono ancora nelle fasi preliminari. Entrambe le parti sono impegnate a trovare un punto d'intesa, e finora queste informazioni provengono principalmente da fonti cinesi, senza conferme ufficiali da Bruxelles.
Attualmente, i dazi imposti dall'UE sulle auto elettriche cinesi variano tra il 7,8% e il 35,3%, a seconda del marchio, con una tariffa base del 10% già in vigore. Questa misura è stata motivata dalla necessità di proteggere l'industria automobilistica europea dal dumping praticato dai produttori cinesi, considerato 'sleale' a causa delle politiche di sovvenzione adottate dal governo di Pechino.
A seguito di queste misure, la Cina ha risposto attraverso denunce presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio e ha imposto contromisure, tra cui tariffe anti-dumping su vari prodotti europei, quali brandy, latticini e carne di maiale, un'azione vista da molti come una ritorsione.
La transizione verso la mobilità elettrica si sta intensificando, e la Cina, recuperando il ritardo tecnologico, sta presentando un'importante sfida per i produttori europei. Le auto elettriche cinesi, caratterizzate da prezzi competitivi, stanno creando tensioni notevoli nel mercato europeo, ponendo al contempo una pressione sulla scadenza fissata al 2035 per l'interruzione della produzione di veicoli a motore endotermico.
Per Bruxelles, il dilemma è complesso. Mentre i nuovi dazi mirano a proteggere il mercato interno, vi è il rischio di limitare l'accesso ai veicoli elettrici a prezzi accessibili, ostacolando la diffusione della mobilità sostenibile. Un accordo sui 'prezzi minimi', se concretizzato, potrebbe rappresentare un compromesso vantaggioso: l’Europa garantirebbe un mercato più equilibrato e l’accesso a tecnologie avanzate, mentre i consumatori avrebbero l'opportunità di scegliere veicoli elettrici più economici.
In questa delicata fase di trattative, il mondo dell'automotive osserva attentamente, poiché un simile accordo non solo influenzerebbe le politiche commerciali dell'UE e della Cina, ma potrebbe avere anche conseguenze rilevanti sui cambiamenti climatici e sul futuro della mobilità sostenibile.