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Dazi Usa, nuove tariffe al 10% su importazioni: Borse in caduta, la Cina risponde con dazi al 34%

2025-04-05

Autore: Marco

Allo scoccare della mezzanotte di sabato (ore 6:01 in Italia), sono entrati in vigore i nuovi dazi del 10% imposti dall’amministrazione Trump su un'ampia gamma di prodotti importati negli Stati Uniti. Questa misura, che non riguarda alcuni articoli specifici, si aggiunge ai dazi già esistenti. La reazione dei mercati è stata immediata e drammatica: le Borse sono affondate a livelli che non si vedevano da anni, con Piazza Affari che ha segnato una perdita del 6,5%, come accaduto in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001. La situazione è molto simile a quella vissuta durante il periodo post-Brexit, con Lehman Brothers e la crisi del Covid.

Le Borse europee complessivamente hanno visto un crollo di 819 miliardi di euro, con un saldo negativo complessivo di oltre 1.241 miliardi di capitalizzazione in due giorni. In particolare, Londra e Francoforte hanno perso entrambi circa il 5%, mentre Parigi ha segnato una perdita del 4,26%. La crisi ha avuto un impatto diretto sull'Unione Europea, con una stima di danni economici di circa 100 miliardi, con Germania e Italia tra i paesi più colpiti. Anche a Wall Street, gli indici hanno registrato perdite significative, con il Dow Jones in calo del 5,5% e il Nasdaq del 5,8%, portando a un'erosione di 5.200 miliardi di dollari in due sedute. Nel mentre, il prezzo del petrolio è sceso del 7,4%, mentre il dollaro americano continua a indebolirsi.

In risposta, la Cina ha annunciato che a partire dal 10 aprile impone un contro-dazi del 34% su tutte le importazioni di beni americani. Inoltre, Pechino ha inserito nella sua lista nera ulteriori aziende statunitensi e ha deciso di inasprire i controlli sull’export di sette tipi di terre rare, materiali strategici per numerose tecnologie. Il presidente Trump ha udito i campanelli d’allarme lanciati dai mercati e ha ribadito la sua posizione in merito alla politica dei dazi, invitando anche la Federal Reserve a considerare un abbassamento dei tassi d’interesse. Tuttavia, il governatore della Fed, Jerome Powell, ha messo in guardia dall’impatto inflazionistico dei dazi, avvertendo che l'effetto economico potrebbe essere più ampio di quanto inizialmente previsto.

In Italia, il governo si è dimostrato cauto riguardo ai dazi. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che il governo sta seguendo "un approccio pragmatico e razionale". Il vicepremier Antonio Tajani ha, invece, sollevato preoccupazioni sulla necessità di una trattativa bilaterale tra Italia e Stati Uniti, sottolineando che questo è un compito che spetta esclusivamente alla commissione europea. Tajani ha poi aggiunto di essere favorevole all'internazionalizzazione e che fuggire dal mercato italiano non sarebbe coerente con il ruolo di un imprenditore italiano. In un contesto così instabile, gli imprenditori italiani si interrogano sulla loro strategia futura e sull’impatto delle nuove tariffe sulla competitività dei loro prodotti sul mercato globale.