Finanze

Debito pubblico: l'asta di Bot segna il successo, rendimenti ai minimi storici

2024-10-11

Autore: Giovanni

I titoli di Stato italiani continuano a catturare l'attenzione degli investitori, con un'asta di Bot annuali che ha visto il Tesoro collocare 7,5 miliardi di euro. La richiesta ha superato di 1,54 volte l'offerta, raggiungendo 11,52 miliardi, un risultato migliore rispetto all'asta dell'11 settembre, quando il rapporto era di 1,51. Nonostante i recenti tagli dei tassi da parte della BCE, i rendimenti sono scesi al 2,859%, il livello più basso dal dicembre 2022. Attualmente, i Bot in circolazione sono pari a 128,4 miliardi di euro.

Questo consolidamento della domanda è un segnale positivo per l'Italia, che deve emettere un grande numero di titoli a causa del suo elevato debito pubblico. La presenza di un gran numero di investitori, sia retail che istituzionali, dovrebbe continuare a spingere i rendimenti verso il basso, favorendo una situazione più sostenibile per la spesa degli interessi. Ieri, il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i Bund tedeschi ha toccato i minimi dallo scorso marzo, con il Btp al 3,53% e i Bund al 2,25%.

Un report di Citi, redatto dall'economista Giada Giani, mette in luce come negli ultimi 18 mesi i titoli di Stato italiani siano stati sostenuti da un forte interesse da parte degli investitori retail, rappresentati da famiglie e piccoli risparmiatori. Il governo punta a distribuire una quota sempre maggiore di debito tra i connazionali, che tendono a mantenere i titoli fino alla scadenza, contribuendo così alla stabilizzazione dello spread. Tuttavia, nonostante il buon andamento delle aste, è probabile che la raccolta da questo segmento non possa mantenere i livelli recenti a causa del calo dei rendimenti. La domanda degli investitori stranieri, sebbene aumentata di poco, rimane comunque vicina ai minimi storici, attestandosi attorno al 20%. Giani evidenzia che ciò rappresenta 'un alto potenziale di crescita'.

Un ulteriore aspetto da tenere d'occhio è la scadenza del 18 ottobre, quando le agenzie di rating S&P Global Ratings e Fitch aggiorneranno il loro giudizio sull'Italia. Attualmente, entrambe le agenzie attribuiscono un rating di BBB (stabile), appartenente alla categoria investment grade. Citi è ottimista e ritiene che Roma potrebbe ricevere un'upgrade, con S&P che potrebbe essere l'agenzia a farlo per prima. Un'altra data chiave sarà il 22 novembre, quando Moody's esprimerà il proprio giudizio, completando così iltrittico delle grandi agenzie americane.

Considerando le prospettive future, Citi prevede che i rendimenti dei Btp italiani possano raggiungere il 3,1% entro il primo trimestre del prossimo anno, segnando una diminuzione dei costi medi del debito italiano per la prima volta dalla prima fase dei rialzi dei tassi da parte della BCE nel 2022. Cosa significherà questo per l'economia italiana nel lungo termine? Rimanete sintonizzati per scoprirlo!