Deposito scorie nucleari: "Scopri i 5 motivi per cui la Sardegna non può ospitarlo!"
2024-12-13
Autore: Giovanni
La Sardegna continua a dire un deciso no all'ipotesi di diventare la sede del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. La preoccupazione è palpabile tra i residenti e i rappresentanti locali, che temono conseguenze devastanti per l'ambiente e la loro economia.
L'assessora all'Ambiente, Rosanna Laconi, ha convocato urgentemente una riunione per affrontare la questione dopo l'avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), finalizzata a identificare il sito. Hanno partecipato i sindaci dei comuni potenzialmente coinvolti, tra cui Albagiara, Assolo, Usellus e Mandas, unite con le direzioni degli assessorati pertinenti, creando un fronte compatto contro l'idea.
«Ho agito in modo immediato, coinvolgendo i sindaci e i vari assessorati, per far emergere l'immediata opposizione all'installazione delle scorie nucleari in Sardegna», ha affermato Laconi, sottolineando l'urgenza di una risposta collettiva.
Ecco i cinque motivi principali per cui la Sardegna dovrebbe essere esclusa da questa proposta:
1. **Trasporto marittimo**: Le complicazioni logistiche associate al trasporto delle scorie nucleari, uniche in mare, rappresentano un serio rischio per l'ambiente marino e costiero. La Sardegna è circondata da acque vitali per la sua economia e questo approccio potrebbe devastare il fragile ecosistema.
2. **Infrastrutture insufficienti**: La rete ferroviaria e stradale non è attrezzata per gestire il trasporto di materiale radioattivo, aumentando drasticamente i rischi. La mancanza di adeguate infrastrutture si traduce in una maggiore vulnerabilità in caso di incidenti.
3. **Valori ambientali e culturali**: Le aree interessate possiedono una biodiversità notevole e un patrimonio archeologico che deve essere conservato. L'ingresso di un deposito di scorie comprometterebbe questi inestimabili beni.
4. **Rischi ideogeologici**: La Sardegna è caratterizzata da un complesso sistema idrico. Questa interconnessione rappresenta un ulteriore rischio di contaminazione in caso di qualsiasi incidente legato al deposito.
5. **Produzioni agricole di eccellenza**: Le zone individuate sono destinate a produzioni DOP e IGP che sono fondamentali per l'economia regionale e la sua identità. L'installazione di un deposito rischierebbe di minacciare non solo l'ambiente ma anche l'intera economia agricola della regione.
In aggiunta, le località selezionate si trovano in una fascia di idoneità B, considerata meno adatta rispetto alle aree A1 e A2 presenti nel resto d'Italia. Questo aspetto è fondamentale per comprendere perché la Sardegna non possa rispondere a questa richiesta.
«La Sardegna prosegue nel suo fermo rifiuto, come già deliberato dal consiglio regionale nel 2021 e confermato da un ordine del giorno approvato nel dicembre scorso», ha concluso Laconi, ricordando ai sardi il risultato del referendum del 2011, dove il 97% dei votanti si oppose a qualsiasi progetto nucleare nell'isola.
«Non ci faremo intimidire. La protezione dell'ambiente e del benessere delle nostre comunità è e rimane una priorità assoluta», ha ribadito l'assessora. La lotta contro la realizzazione del deposito di scorie nucleari in Sardegna continua, e i cittadini sono determinati a proteggere il loro futuro.