
Descalzi (Eni) Avverte: "Il Nucleare Prima del Gas nell'Adriatico!"
2025-04-09
Autore: Giovanni
Mercati Finanziari Sotto Pressione
Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha rivelato le preoccupazioni per i recenti crolli dei mercati finanziari, che hanno colpito duramente il settore del petrolio. A margine dell'evento Omc Med Energy a Ravenna, ha spiegato che i prezzi del petrolio sono aumentati più del gas, una situazione inedita. Nonostante ciò, gli attuali prezzi di mercato non sono sufficienti per raggiungere l'obiettivo di riempimento degli stoccaggi in Europa, fermi attualmente al 40%, rispetto al 90% desiderato.
Il Ritorno al Carbone
Con la difficile situazione energetica, Descalzi ha avvertito che molte nazioni, in particolare Italia e Germania, potrebbero dover ricorrere nuovamente al carbone per far fronte alla carenza di gas. In Germania, circa il 30% dell'energia proviene dalla lignite, mentre paesi come Spagna e Francia beneficiano di un mix energetico più diversificato grazie all'uso del nucleare.
Investimenti e Sicurezza Energetica
Descalzi ha inoltre sottolineato che la chiusura definitva delle centrali a carbone in Italia, prevista entro la fine del 2025, potrebbe essere ritardata a causa delle attuali tensioni sui prezzi e della sicurezza degli approvvigionamenti. Il CEO ha affermato che il Mediterraneo offre grandi opportunità energetiche e che Eni sta intensificando i propri investimenti in infrastrutture.
Il Futuro del Gas Nazionale nell'Adriatico
Parlando dell'Alto Adriatico, Descalzi ha espresso scetticismo riguardo all'aumento della produzione di gas nazionale. Ha dichiarato: "Questo è un tema complesso e molto politico. È da anni che se ne parla e, sebbene speri in un progresso, dubito che i tempi siano rapidi. Probabilmente, arriveremo prima all'implementazione del nucleare che allo sviluppo delle risorse di gas".