Diageo, i sindacati sul piede di guerra: "Qui durante il Covid si lavorava, adesso se lo dimenticano" [VIDEO]
2024-11-27
Autore: Maria
Oggi, davanti allo stabilimento di Santa Vittoria d'Alba, si è tenuto un presidio sindacale che segna l'inizio di un'azione di sciopero dopo l'annuncio scioccante della multinazionale britannica Diageo. Il segretario provinciale della Fai Cisl, Antonio Bastardi, ha denunciato il rischio sociale che la chiusura dello stabilimento comporta per il territorio. "Stiamo assistendo a una caduta verticale nelle valutazioni di questa multinazionale, che si è dimenticata del legame con la comunità locale dopo aver prosperato anche durante la pandemia".
Dopo 24 anni di attività in questo stabilimento, famoso per la produzione di diverse tipologie di alcolici, Diageo ha comunicato l'intenzione di chiudere l'impianto, lasciando 349 dipendenti a casa. Enormi timori si levano riguardo alle conseguenze economiche di questa decisione; scelte del genere, secondo i sindacati, riflettono un disegno strategico volto a massimizzare i profitti, sacrificando le persone che vi lavorano.
Bastardi ha messo in evidenza come negli ultimi anni si siano già registrate diverse e preoccupanti vendite di marchi, con una progressiva riduzione della capacità operaiva dello stabilimento: "Siamo passati da un premio come miglior stabilimento Diageo a diventare una ruota di scorta".
Alberto Battaglino, rappresentante della Uila Uil, ha sottolineato la gravità della situazione: "L’impressione è che questo stabilimento venga spento poco per volta, lasciando a casa anche le persone che lavorano in servizi essenziali come mense e pulizie". È previsto che, se 400 persone dovessero perdere il lavoro, trovare un altro impiego non sarà facile, aggravando ulteriormente la situazione occupazionale già precaria in provincia.
La comunità e i rappresentanti sindacali non intendono rimanere in silenzio di fronte a questa situazione e hanno già annunciato che porteranno avanti la protesta fino a quando Diageo non riprenderà in considerazione il suo impegno verso questo territorio. Anche la questione della responsabilità sociale delle imprese è tornata prepotentemente alla ribalta in questo contesto, e molti si chiedono fino a che punto le multinazionali siano disposte a compromettere le vite delle persone nel nome del profitto.