Diageo: La Verità Nascosta Dietro le Sue Scelte Ingiustificabili
2024-12-22
Autore: Giovanni
Riceviamo e pubblichiamo.
Qual è il segreto di Santa Vittoria? È una storia raccontata in un film di Stanley Kramer del 1969, un capolavoro con attori del calibro di Anthony Quinn e Anna Magnani. La pellicola si ispira a eventi realmente accaduti in un piccolo paesino piemontese durante la Seconda guerra mondiale, dove gli abitanti riuscirono a nascondere un milione di bottiglie di vino per proteggere il loro patrimonio dalla brama dei nazisti.
Oggi, Santa Vittoria d'Alba si ritrova al centro dell'attenzione a causa delle scelte controverse della multinazionale Diageo, che ha annunciato la chiusura del suo unico stabilimento produttivo in Italia, lasciando 349 lavoratori a casa e danneggiando profondamente l'economia locale. Questo atto ha suscitato indignazione non solo per il suo impatto economico, ma anche per i metodi e i tempi con cui è avvenuto.
Essendo stata parte di Diageo per diversi anni, conosco bene la storia e la cultura della Cinzano, un marchio che ha contribuito alla crescita della comunità locale per oltre due secoli. Non è una novità che le grandi aziende affrontino crisi, ma ciò che è inaccettabile è la superficialità con cui Diageo ha gestito questa situazione, trasformando una decisione crucialmente umana in un mero calcolo economico.
La chiusura è stata presentata come una scelta "strategica" per ridurre i costi, ma le conseguenze umane e sociali di tale decisione sono innegabili. Il valore delle persone, delle esperienze e delle tradizioni non può essere ridotto a semplici numeri. A Santa Vittoria d’Alba lavoravano esperti, le cosiddette "falde della vecchia guardia", che portavano con sé una ricchezza di conoscenze antiche e un impegno profondamente radicato nella comunità.
È allarmante pensare che multinazionali come Diageo possano agire come se non avessero alcun legame con i territori che sfruttano. Un’azienda dovrebbe funzionare con un obiettivo più grande: creare valore a lungo termine e contribuire attivamente alla cultura e all’innovazione delle comunità dove opera.
Diageo si è vantata di principi come la "diversità e inclusione" e ha promosso valori di responsabilità sociale, ma ora ci troviamo a chiedere come queste affermazioni possano coesistere con decisioni così drastiche e ciniche.
Da domani, sarà un "boycott silenzioso": non sosterrò più i suoi marchi e non farò più da ambasciatrice dei suoi prodotti. È giunto il momento di usare il nostro potere da consumatori per far sentire la nostra voce.
Ricordiamo la tradizione dei nostri antenati, che hanno seminato con pazienza senza sapere se avrebbero raccolto. Siamo eredi di una cultura che promuove il "buono, pulito e giusto" e ci rifiutiamo di essere calpestati da scelte aziendali insensibili. Santa Vittoria tornerà a prosperare per il suo spirito di solidarietà, ed è questo il vero segreto di un luogo quanto mai speciale.