Finanze

Dichiarazione dei redditi in ritardo: le conseguenze e i rimedi decisivi!

2024-10-01

Autore: Sofia

Le saracinesche si sono abbassate: il termine per presentare il Modello 730/2024 è scaduto ieri. Ma cosa succede a chi non ha rispettato questa scadenza? Quali sanzioni rischiano i trasgressori? E quali soluzioni sono disponibili?

Indipendentemente dalle motivazioni del ritardo, i contribuenti possono ancora presentare la dichiarazione dei redditi. Fino al 31 ottobre 2024, è possibile utilizzare il Modello Redditi PF. Ma fai attenzione: se non hai già versato le imposte, devi agire immediatamente usando il Modello F24. Grazie all’istituto del ravvedimento operoso, puoi regolarizzare la tua situazione con sanzioni e interessi ridotti.

Scadenze fondamentali per normalizzare la tua dichiarazione dei redditi

Il termine per presentare il Modello 730/2024 era il 30 settembre 2024. Chi non ha aderito a questa scadenza ha la possibilità di inviare il Modello Redditi PF fino al 31 ottobre 2024. Questo modello è particolarmente utile non solo per i lavoratori autonomi, ma anche per i dipendenti e i pensionati che hanno trascurato il Modello 730.

Se non rispetti nemmeno la scadenza di fine ottobre, preparati a un crescente numero di sanzioni. La dichiarazione dei redditi può comunque essere presentata entro 90 giorni dalla scadenza prevista, ma verranno applicate multe che vanno da 250 a 1.000 euro; per l'Iva, le sanzioni possono salire fino a 2.000 euro.

Ravvedimento operoso: un'opzione da non sottovalutare

Con il ravvedimento operoso, la sanzione minima di 250 euro può scendere a 25 euro. È fondamentale che il contribuente regolarizzi qualsiasi irregolarità e versi le imposte dovute.

Importante è ciò che ha stabilito la Corte di Giustizia Tributaria del Piemonte nella sentenza n. 105 del 10 marzo 2023: le dichiarazioni tardive sono considerate valide ma non possono essere considerate tempestive. Inoltre, la consueta tolleranza di cinque giorni concessa in altri casi non si applica a chi presenta in ritardo.

Cosa succede oltre i 90 giorni?

Dopo questo termine, la dichiarazione è considerata omessa. Se viene presentata, è comunque valida per le imposte dovute, calcolate sulla base degli imponibili comunicati dal contribuente. Tuttavia, chi si trova in questa situazione non potrà avvalersi del ravvedimento operoso e dovrà affrontare una sanzione pari al 120% dell'imposta dovuta.

Le punizioni per non versamento variano tra 250 e 1.000 euro, mentre per chi non rispetta le scritture contabili, le sanzioni possono andare da 500 a 2.000 euro.

Attenzione alle dichiarazioni infedeli

Secondo l’ordinanza n. 10668 della Corte di Cassazione, una dichiarazione chiaramente errata viene vista come infedele piuttosto che omessa. Quando si presenta una dichiarazione oltre i 90 giorni, conviene farlo per beneficiare di una riduzione delle imposte e della non punibilità penale se le imposte superano i 50.000 euro.

Tempistiche di prescrizione

Ricorda che il termine di accertamento per la dichiarazione è il 31 dicembre del quinto anno successivo. Nel caso di dichiarazione omessa, i tempi si allungano fino al settimo anno post scadenza.

In sintesi, presentare la dichiarazione oltre le scadenze è possibile, ma comporta sanzioni e complicazioni. L'importanza di mantenere la propria posizione fiscale in regola è fondamentale per evitare pesanti conseguenze economiche. Non perdere di vista le scadenze e trova sempre il modo di rimanere allineato!