Una serata che sembrava tranquilla in zona Alessandrino si è trasformata in un tragico episodio di violenza. Tutto è iniziato con una lite tra due adolescenti di soli 15 anni. Uno di loro, nipote della vittima, è tornato a casa spaventato e ha raccontato la situazione a madre e zio. Nonostante la tensione, la famigliarità ha spinto i parenti a intervenire, ma quello che doveva essere un chiarimento ha portato a un dramma indescrivibile. Marcello De Angelis, un giovane di 25 anni, è stato brutalmente accoltellato all'addome durante la colluttazione.

L'aggressione è accaduta tra il 5 e il 6 ottobre: dopo un contatto iniziale che sembrava risolto, il ragazzo coinvolto nella lite ha informato il padre del parapiglia. Risultato? Un padre furioso, un 45enne italiano, è uscito di casa poco dopo le 3 di notte, incontrando Marcello in strada. Con un colpo fatale, ha colpito il giovane, che è stato subito soccorso.

La corsa in ospedale, purtroppo, si è rivelata inutile. Al Policlinico Casilino, Marcello è deceduto nonostante gli sforzi dei medici. Gli agenti di polizia, giunti sul posto, hanno arrestato il padre dell'adolescente coinvolto, accusandolo di omicidio. Hanno inoltre rinvenuto l'arma del delitto: un coltello da cucina di 30 centimetri, trovato sotto un'auto parcheggiata, che ha suscitato indignazione e shock tra i residenti.

La salma di Marcello è stata trasferita al Policlinico di Tor Vergata per gli accertamenti, mentre l'uomo arrestato è attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli, dove dovrà affrontare la giustizia per il suo gesto inqualificabile. La comunità di Alessandrino è scossa, chiedendosi come sia potuto accadere un simile atto di violenza. Si teme che la situazione di gioventù disguidata e mancanza di dialogo stia crescendo nel quartiere, portando a domande importanti quali: "Cosa si può fare per fermare la spirale della violenza tra i giovani?".