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E quindi, Pogacar ha superato anche Merckx?

2024-10-01

Autore: Maria

È finita come previsto, con Tadej Pogacar che alza le braccia al cielo al traguardo di Zurigo. Da solo, senza la presenza di avversari visibili, un caschetto che emerge sullo sfondo delle fotografie. Solo, eppure circondato da una folla in delirio che esalta un campione che ancora una volta ha stravolto il mondo del ciclismo per elevarsi in un'altra dimensione. E allora, se il risultato era scontato, perché ne parliamo? Perché questa impresa ci appare straordinaria, in un anno in cui ha già conquistato il Giro d'Italia e il Tour de France?

Tadej Pogacar, indubbiamente, sta vivendo un momentaneo dominio nel mondo del ciclismo, e questo non è solo per la sua forma fisica straordinaria, ma anche per la sua abilità nel leggere le dinamiche di gara e nella strategia d'attacco. La corsa in linea del Mondiale ha avuto una partenza abbastanza lineare, con una fuga composta da rappresentanti di diverse nazioni, tra cui l'Italia con Mattia Cattaneo e la Francia con Pavel Sivakov. Tuttavia, la Slovenia, avvalendosi di una strategia ben studiata, ha iniziato a muoversi in anticipo, con Primoz Roglic che ha forzato il ritmo e ha preparato la strada per Pogacar.

Il suo attacco è arrivato a oltre 100 chilometri dalla fine, un'azione brutale che ha lasciato a bocca aperta gli avversari. Van der Poel e Evenepoel hanno successivamente giudicato questa mossa come imprudente, ma Pogacar ha saputo mantenere il suo vantaggio, aumentando il distacco e creando confusione nelle squadre avversarie, incapaci di organizzarsi in tempo. Questo ha dimostrato ancora una volta la sua incapacità di reagire di fronte a un avversario che sa come sfruttare ogni opportunità.

Durante le ultime fasi della corsa, le squadre avversarie hanno tentato disperatamente di raggiungerlo, ma la loro azione era fragile e poco coordinata. Anche se il Belgio ha provato a impostare un inseguimento, non è riuscito a crearne uno efficace. Pogacar, nel frattempo, ha continuato ad accumulare vantaggio.

Nel finale, dopo 2 ore e 16 minuti di gara, ha tagliato il traguardo con un'esultanza che esprimeva la gioia di un atleta consapevole di aver scritto un capitolo importante nella sua carriera. Ha onorato il suo trionfo non solo come una vittoria personale, ma come un'asserzione della sua straordinarietà nel panorama ciclistico attuale. Merckx ha riconosciuto che Pogacar è decisamente superiore a lui in questo frangente. Del resto, l'ultimo ciclista capace di vincere Giro, Tour e Mondiale nella stessa stagione fu Stephen Roche nel 1987, e Pogacar sta pesando su tali risultati in modo impotente.

Il confronto con Merckx è inevitabile ma può essere fuorviante: Pogacar si distingue non solo per la prestanza fisica, ma per la sua intelligenza strategica e la capacità di controllare e manipolare le dinamiche di gara. Ogni attacco a lunga distanza mette al tappeto gli avversari che si sentono impotenti, mirando a una reazione che non avviene mai in tempo. La sua grandezza non arriva esclusivamente da una superiorità fisica, ma dalla sua astuzia nel ciclismo moderno, dimostrando di essere un maestro nel giocare con la mente dei suoi rivali, obbligandoli a comportamenti prevedibili e inefficaci. Con ogni attacco, lascia i rivali ammaliati e incapaci di rispondere, riflettendo la fluidità con cui sta riscrivendo le regole del gioco. Pogacar non è solo un ciclista, è un stratega della corsa, e questo lo rende un competitor temuto e rispettato.