Elisabetta Gregoraci, protagonista oggi nel salotto di Caterina Balivo a La Volta Buona, ha rivelato di aver attraversato un periodo difficile a causa di una grave infezione che l'ha costretta a un ricovero di 10 giorni. "Ho rischiato un rene", ha confessato la showgirl, raccontando come, da un momento all'altro, la sua salute si sia deteriorata. "Stavo benissimo fino al giorno prima, poi ho cominciato a sentirmi male, con febbre alta. Ho temuto fosse influenza, ma in realtà ho affrontato un'infezione molto aggressiva e pericolosa. Ora fortunatamente sto bene", ha aggiunto.

Durante l'intervista, c'è stato spazio anche per discutere del suo rapporto con l'ex marito Flavio Briatore. Nonostante la separazione, Elisabetta ha sottolineato che i due mantengono un legame molto forte. Sorridendo, ha raccontato il loro equilibrio attuale: "Vivo a 500 metri da lui e a volte ci vediamo per cena, anche senza Nathan. Abbiamo trovato un bel modo di essere una famiglia, anche dopo la separazione", ha rivelato. Il figlio Nathan, infatti, si è chiesto perché i genitori trascorrono così tanto tempo insieme, e Elisabetta ha confermato che l'affetto è rimasto inalterato: "Siamo sempre lì l'uno per l'altro, nei momenti difficili siamo stati un supporto reciproco".

Gregoraci ha anche condiviso ricordi dei suoi inizi nel mondo dello spettacolo, menzionando il suo lavoro a fianco di Pippo Baudo e la sua presenza in programmi come 'Affari Tuoi' e 'La Casa dei Sogni'. Nonostante l'ansia che provava all'inizio, ha definito Baudo come una figura importante che le ha dato molti consigli preziosi.

In merito alle relazioni amorose, ha espresso una particolare sincerità, ammettendo di essere stata lei a terminare le relazioni, ma riconoscendo quanto dolore possa derivare dalla scelta di lasciare qualcuno. "Ho pianto e sofferto per amore, ma credo sia normalissimo. Chi ama profondamente inevitabilmente attraversa momenti difficili. Io vivo di emozioni e ricordi e non nascondo che a volte posso essere malinconica", ha concluso Elisabetta.

Questa sua apertura e vulnerabilità nel parlare delle esperienze personali e professionali ha colpito il pubblico, rendendo il suo racconto ancora più autentico.