Intrattenimento

Emanuela Orlandi, il maestro di canto rivela: «Ratzinger cercava la verità. E la cassa? È nei sotterranei di Santa Maria Maggiore»

2024-10-06

Ieri, Monsignor Valentino Miserachs, maestro di canto corale di Emanuela Orlandi, è stato ascoltato dalla commissione bicamerale d’inchiesta sulla misteriosa scomparsa della giovane cittadina vaticana, avvenuta il 22 giugno 1983. Miserachs, l'ultimo docente a vedere Emanuela prima della sua scomparsa, ha fornito dettagli significativi riguardo alla sua vicenda. Durante l'audizione è emerso anche il nome di Alberto Laurenti, un altro allievo della scuola di musica che frequentava Emanuela.

Ratzinger e le indagini

Miserachs ha confermato di essere stato già interrogato dal Vaticano nel 2012, in un'inchiesta interna voluta da Papa Benedetto XVI per «fare luce sulla questione». È stato convocato dal capo della Gendarmeria del Vaticano, affermando di non sapere se altri membri della Chiesa fossero stati ascoltati.

Un incontro cruciale fu quello avvenuto anni dopo con Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, e Francesca Immacolata Chaouqui, ex membro della Commissione sui conti del Vaticano (Cosea). Chaouqui ha rivelato l’esistenza di una cassa contenente documenti e oggetti cruciali per risolvere il mistero della scomparsa di Emanuela.

Questa cassa, secondo quanto affermato dalla stessa Chaouqui, sarebbe stata nascosta nei sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore, consegnata al cardinale Santos Abril e successivamente depositata nel cimitero dei canonici della basilica. Miserachs ha sottolineato di non avere accesso a quell’area, attualmente sotto commissariamento. Pietro Orlandi aveva già denunciato pubblicamente la difficoltà di accedere ai sotterranei della basilica, dove si trova una serrata di tre porte chiuse.

Il compagno di corso che smentisce le voci

Nel corso delle indagini è emerso anche il nome del musicista Alberto Laurenti, ex compagno di scuola di Emanuela. Oggi un musicista di successo, Laurenti si è distaccato dalle speculazioni riguardanti il suo presunto coinvolgimento nel caso. «Il mio rapporto con Emanuela era limitato a timidi sguardi e rapidi saluti tra adolescenti durante i corsi di canto corale» ha dichiarato Laurenti all'Ansa, negando qualsiasi tipo di relazione più intima.

Ha inoltre espresso indignazione per le «ricostruzioni fantasiose» che associano il suo nome a quello di Emanuela Orlandi, affermando di essere stato ascoltato dagli inquirenti già all'epoca della scomparsa. In riferimento al giorno della sparizione di Emanuela, ha aggiunto: «Quel giorno mi trovavo all'ospedale Celio per un piccolo intervento dermatologico».

Nonostante i decenni trascorsi dalla scomparsa, il caso di Emanuela Orlandi continua a suscitare domande e misteri irrisolti, con la speranza che nuove informazioni possano finalmente portare alla verità. Gli sviluppi delle indagini e le testimonianze raccolte continuano a gettare luce su una delle vicende più inquietanti della storia recente italiana.