Emergenza in Medio Oriente: il freddo uccide neonati a Gaza, il governo israeliano intensifica i bombardamenti
2024-12-26
Autore: Giovanni
Oggi a Gaza, un neonato è morto a causa delle basse temperature, segnando il quarto decesso di un bambino in pochi giorni. Le autorità sanitarie palestinesi hanno riferito che le difficili condizioni di vita e la carenza di cibo per le madri stanno aggravando la situazione dei bambini, con le strutture mediche già sovraccariche che lottano per far fronte agli aumenti dei casi critici.
In un angolo remoto della Striscia, mentre il resto del mondo celebra le festività natalizie, la tragica storia di una piccola chiamata Sila si distingue in modo straziante. Nata solo tre settimane fa, Sila è morta di freddo in una tenda in condizioni precarie.
Il padre, Mahmoud al-Faseeh, ha descritto il dramma, raccontando che Sila è stata trovata priva di sensi al mattino, e il suo corpo mostrava segni di ipotermia. Questa situazione non è affatto unica: negli ultimi giorni, anche altri due neonati, una bambina di tre giorni e un'altra di meno di un mese, hanno perso la vita a causa dell'improvviso abbassamento delle temperature, con minime che scendono al di sotto dei zero gradi.
Mentre non si intravedono segnali di un cessate il fuoco, le operazioni militari israeliane continuano. La tv palestinese Al-Quds ha denunciato l'uccisione di cinque dei suoi giornalisti in un raid aereo, mostrando l’entità delle conseguenze del conflitto. Israele ha giustificato l'attacco sostenendo di aver colpito un veicolo contenente una cellula terroristica della Jihad islamica.
Le famiglie israeliane, nel frattempo, chiedono insistentemente il ritorno dei loro cari, ostaggi a Gaza. Un gruppo di familiari di 20 prigionieri ha accusato il governo israeliano di non fare abbastanza per garantire il rilascio degli ostaggi, minacciando di ricorrere alla Corte Suprema se non verranno adottati provvedimenti adeguati.
Al contempo, gli scontri si intensificano anche in Yemen. L'esercito israeliano ha lanciato attacchi mirati contro le infrastrutture Houthi, provocando la morte di almeno quattro persone. Il Direttore Generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si trovava nell'area durante un bombardamento, evidenziando il rischio crescente per i lavoratori umanitari in zone di conflitto.
Questi eventi mettono in luce l'incessante ciclo di violenza che colpisce non solo i combattenti, ma anche i più vulnerabili, tra cui i bambini, che pagano il prezzo più alto in questa crisi umanitaria.