Tecnologia

Epic Games lancia un'altra sfida: denuncia Antitrust contro Google e Samsung

2024-09-30

Autore: Sofia

Epic Games torna a far parlare di sé con una nuova azione legale: ha presentato una denuncia non solo contro Google, ma anche per la prima volta contro Samsung. La famosa software house, fondata da Tim Sweeney, accusa i due giganti della tecnologia di collaborare per ostacolare la diffusione di app store alternativi sui dispositivi Galaxy. Questa denuncia arriva dopo che Epic aveva già affrontato Google anni fa, vincendo una causa che dimostrava il monopolio della società sugli app store Android.

Il fulcro della denuncia riguarda la funzionalità di One UI nota come “Auto Blocker”, la quale impedisce l'installazione di applicazioni provenienti da fonti non autorizzate, limitando così gli utenti esclusivamente al Google Play Store e al Galaxy Store. Questa opzione è attivata per impostazione predefinita, e disattivarla richiede una certa navigazione nelle impostazioni del dispositivo. Epic sottolinea che non vi è alcuna possibilità di classificarsi come fonte autorizzata, rendendo la situazione ancor più critica per i consumatori.

Samsung ha implementato l’Auto Blocker proprio prima del lancio del Game Store di Epic per Android, suscitando sospetti sulle tempistiche della misura. La nuova segnalazione di errore quando si tenta di installare un’app non autorizzata non offre istruzioni su come disattivare l'Auto Blocker, suggerendo che questa mancanza non sia casuale ma una decisione strategica per proteggere la sicurezza degli utenti.

In questo scenario, sembra che la principale disputa si concentri più su Samsung, mentre Google rimane in una posizione più defilata. Tuttavia, Sweeney ha ammesso di non avere attualmente prove concrete di collusione tra i due colossi, ma è ottimista riguardo all'emergere di nuove evidenze nel corso della causa.

In aggiunta, si discute di come la questione delle app sconosciute possa influenzare l'innovazione nell'ecosistema delle applicazioni. Gli esperti avvertono che la limitazione delle fonti autorizzate potrebbe ostacolare la competitività e la diversità delle offerte nel mercato, a scapito degli utenti finali. Epic, sostenendo la propria battaglia legale, si propone di ribaltare questa situazione, facendo luce su pratiche che possono apparire sostanzialmente monopolistiche in un'industria già dominata da pochi grandi attori.

La questione rimane aperta e gli sviluppi sono attesi con grande attenzione, poiché potrebbero avere ripercussioni significative per la libertà degli utenti di installare le applicazioni che preferiscono sui loro dispositivi.