
Esodo scientifico dagli Usa: il 75% dei ricercatori pensa di andarsene
2025-04-01
Autore: Maria
Un preoccupante 75% degli scienziati statunitensi che hanno partecipato a un sondaggio di Nature sta attivamente valutando di abbandonare il Paese. L'indagine, che ha coinvolto oltre 1.600 lettori, ha rivelato che molti di loro stanno guardando a opportunità nel continente europeo e in Canada.
Il drastico taglio ai finanziamenti per la ricerca, attuato durante l'amministrazione Trump, ha creato un clima di insicurezza che spinge i ricercatori a riconsiderare il loro futuro. Tra i partecipanti al sondaggio, ben oltre 1.200 scienziati hanno espresso il desiderio di trasferirsi. Questo fenomeno è particolarmente marcato tra i giovani ricercatori: tra i 690 post-doc intervistati, ben 548 stanno cercando nuove opportunità, mentre 255 dei 340 dottorandi son pronti a partire.
Il governo ha applicato forti riduzioni ai budget per la ricerca e ha bloccato numerosi importanti progetti federali, in un'ottica di austerità orchestrata da influenti figure come il miliardario Elon Musk. Decine di migliaia di dipendenti pubblici, compresi molti scienziati, sono stati licenziati, lasciando il settore in uno stato di vulnerabilità e incertezza. Inoltre, le recenti restrizioni all’immigrazione e le limitazioni sulla libertà accademica hanno contribuito a un’atmosfera sempre più pesante, colpendo duramente l’intero sistema di ricerca statunitense.
Nel sondaggio di Nature, quasi 1.650 lettori hanno risposto alla domanda se questi cambiamenti li avessero spinti a considerare la fuga dagli Stati Uniti. Molti degli intervistati stanno esplorando opportunità nei Paesi dove hanno già contatti, amici o legami culturali. Alcuni scienziati stranieri, un tempo attratti dalle opportunità offerte dagli Stati Uniti, stanno ora tornando nei propri Paesi d’origine, mentre altri, che non avevano mai contemplato l’idea di emigrare, hanno riscontrato che le recenti politiche governative hanno cambiato drasticamente la loro prospettiva.
“Questa è la mia casa, amo il mio paese, ma i miei mentori mi hanno fortemente consigliato di partire,” racconta una studentessa di dottorato in genomica vegetale. Dopo aver perso il suo stipendio, il suo consulente è riuscito a trovare fondi d'emergenza per sostenerla temporaneamente, ma ora è in cerca di opportunità in Europa, Australia e Messico. Questo esodo potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama scientifico globale, con il rischio che gli Stati Uniti perdano talenti preziosi in un momento critico per l’innovazione e la ricerca. È tempo di prendere atto della situazione e agire: quali misure possono essere adottate per trattenere i talenti e garantire un futuro luminoso per la scienza americana?