Fino a che età i figli disoccupati possono essere considerati fiscalmente a carico? L’amore tra genitori e figli è eterno e indissolubile, e spesso i genitori continuano a supportare economicamente i propri figli anche in età adulta, specialmente in un periodo in cui la difficoltà di trovare lavoro è sempre più diffusa. Questa realtà coinvolge molte famiglie italiane, dove i genitori si trovano a farsi carico dei costi di vita dei figli disoccupati, anche se le possibili agevolazioni fiscali non sono infinite.

È fondamentale sapere che i genitori con figli a carico, che si trovano in difficoltà economica, possono accedere a diversi bonus e detrazioni. È possibile ottenere le detrazioni per figli a carico fino a 21 anni di età, attraverso l’assegno unico universale. Secondo le normative vigenti, stabilite dall’Agenzia delle Entrate e riportate nella circolare numero 23/E del 1 agosto 2023, un figlio è considerato fiscalmente a carico se ha un reddito non superiore a €2.840,51. Se il figlio ha un’età non superiore a 24 anni, questo limite di reddito sale a €4.000.

Inoltre, è importante notare che il vincolo del reddito deve essere verificato alla data del 31 dicembre di ogni anno fiscale. Pertanto, per il 2023, è essenziale monitorare il reddito del figlio fino a quella data per determinare se può rimanere a carico fiscalmente.

Attualmente, non esiste un’età massima, quindi, per considerare un figlio fiscalmente a carico; ciò dipende esclusivamente dal rispetto delle soglie di reddito stabilite. Questo significa che un figlio può continuare a essere considerato a carico anche dopo i 24 anni, purché il suo reddito non superi il limite stabilito.

Ma cosa aspettarsi per il 2025? Ci sono delle modifiche in vista? Le recenti discussioni sulla riforma fiscale potrebbero introdurre nuove norme e cambiamenti in questo ambito. I genitori e i figli disoccupati dovrebbero rimanere aggiornati su possibili novità legislative per poter pianificare meglio le proprie finanze.