Finanze

Flat Tax non estesa, tagli all'IRPEF e possibilità di rottamazione cartelle: le verità nascoste nella Manovra 2025

2024-12-22

Autore: Chiara

La Manovra 2025 si presenta senza particolari novità fiscali, lasciando molti contribuenti perplessi. In particolare, la Legge di Bilancio, approvata il 20 dicembre e ora in attesa di essere ratificata dal Senato, non prevede l'estensione della flat tax fino a 100.000 euro, non ci sono nuovi tagli all'IRPEF e non viene introdotta una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali tanto auspicata.

Le uniche novità in campo fiscale riguardano tagli mirati e nuove regole per le detrazioni, accompagnate da misure di controllo anti-evasione che riguardano, ad esempio, l'obbligo di tracciabilità delle spese deducibili. Resta confermata, invece, la struttura delle aliquote IRPEF, con una leggera nota positiva rappresentata dal taglio dell'IRES per le imprese, che dovrebbe incentivare gli investimenti.

Riguardo all'IRPEF, la Manovra del 2025 mantiene tre aliquote, senza alcuna prospettiva di modifica. Con 28 miliardi destinati in gran parte a mantenere la riduzione del cuneo fiscale e dell'IRPEF attuale, non ci sono margini per il previsto taglio dell'imposta, particolarmente ottimizzato per il ceto medio. I conti dell'accordo biennale mostrano infatti un gettito di 1,6 miliardi, lontano dalle aspettative.

Nel tentativo di portare dal 35% al 33% la seconda aliquota IRPEF e di estendere lo scaglione a 60.000 euro, il governo dovrebbe reperire 2,5 miliardi, un obiettivo difficile da raggiungere senza il supporto del patto con il Fisco.

Per quanto riguarda la flat tax, l'estensione a 100.000 euro è stata esclusa, limitandosi a un piccolo rialzo della soglia per i redditi da lavoro dipendente e pensione, che passa da 30.000 a 35.000 euro a partire dal 1° gennaio 2025. Questo cambiamento, che si configura più come un'inversione rispetto alla proposta originaria, avrà un impatto molto limitato come portata.

Sul fronte della rottamazione delle cartelle esattoriali, anche in questo caso non ci sono novità. Un emendamento ritirato dalla Lega ha lasciato aperta la porta a future trattative, ma per ora non è previsto un intervento concreto. Si paventa però la possibilità di una rottamazione in dieci anni per le cartelle risalenti al periodo dal 2000 al 2023, ma qualsiasi iniziativa in tal senso sarà affrontata solo nel 2025 e con tempistiche incerte.

In più, il capitolo pensioni non è da meno: i pensionati non vedranno aumenti significativi, ma solo un incremento simbolico di meno di 2 euro al mese, mentre per chi percepisce pensioni sociali oltre i 70 anni l'aumento sarà di 8 euro. Mancano inoltre misure dirette per supportare i giovani, eccetto una proposta che permette di versare contributi pensionistici extra per i neo-assunti.

Insomma, la Manovra 2025 si presenta come un'occasione persa per molte categorie, fra promesse disattese e riforme che non soddisfano le reali esigenze del paese.