Gaza, cessate il fuoco a un passo: Netanyahu invia a Doha capi militari e intelligence. L'IDF: «Pronti al ritiro immediato»
2025-01-11
Autore: Maria
Siamo vicini a un accordo? A nove giorni dall'insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha inviato a Doha, dove si svolgono i negoziati indiretti con Hamas per un accordo di cessate il fuoco, una delegazione di alto livello politico e di sicurezza. Tra i membri della delegazione ci sono il capo del Mossad, David Barnea, il direttore dello Shin Bet, Ron Bar, il responsabile degli ostaggi dell'IDF, Nitzan Alon, e il consigliere politico del primo ministro, Ophir Falk. Questa mossa suggerisce un possibile avanzamento nei colloqui, che sono stati riavviati il mese scorso su pressione degli Stati Uniti.
La decisione di inviare una delegazione così importante è arrivata dopo una riunione tra Netanyahu e i vertici della sicurezza, inclusi il ministro della Difesa Israel Katz e rappresentanti delle amministrazioni USA uscenti e entranti. Un incontro cruciale è stato quello con Steve Witkoff, l'inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, che ha ribadito l'importanza di raggiungere un accordo per garantire il ritorno a casa degli ostaggi entro il 20 gennaio. Trump ha avvertito che la mancata apertura di un dialogo potrebbe 'scatenare l'inferno in Medio Oriente'.
Governo israeliano e Hamas "vicini a un accordo"
William Burns, direttore della CIA, ha dichiarato che i negoziati a Doha sono "piuttosto seri" e secondo fonti di Hamas, citate dal Times of Israel, l'accordo sarebbe già pronto, in attesa solo dell'approvazione finale di Netanyahu. Tuttavia, i recenti eventi hanno insegnato a mantenere un certo scetticismo. Fonti israeliane hanno evidenziato che Hamas non ha ancora fornito una lista veritiera degli ostaggi da liberare, come richiesto da Israele.
Nel frattempo, Si è appreso che l'IDF ha recentemente approvato piani per una rapida evacuazione della Striscia di Gaza a seguito dell'entrata in vigore dell'accordo. L'esercito è pronto a implementare un piano di evacuazione immediata, qualora dovesse essere approvato. Questa preparazione da parte dell'IDF è considerata un segnale rassicurante per i familiari degli ostaggi, che continuano a chiedere un'accelerazione nei negoziati. Le manifestazioni a Tel Aviv, dove i familiari degli ostaggi chiedono un accordo immediato, stanno guadagnando forza.
La tensione nella regione resta alta, con centinaia di migliaia di civili in attesa di una soluzione duratura. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi e l’eventuale successo dei negoziati potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Gaza, ma per stabilizzare l’intera area del Medio Oriente.